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STADIO: Verdi vuole volare con il Bologna – 3 feb

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Due pagine, le prime due, per la maggior parte occupate da una lunga e appassionata intervista a Simone Verdi, nuovo idolo rossoblu tornato a calcare i campi da gioco dopo l’infortunio che ne ha fermato

l’ascesa proprio sul più bello. Così è come si presenta il “Corriere dello Sport – STADIO” in edicola quest’oggi nella sua sezione dedicata al Bologna.

“Dall’Ara facci volare”

Bella e lunga la chiacchierata che Simone Verdi fa con Furio Zara, un botta e risposta dove vengono toccati svariati argomenti e dove l’esterno offensivo rossoblu fissa nuovi paletti, nuovi obbiettivi per se stesso e per la squadra: “Siamo una squadra giovane, che deve crescere e maturare. Il 10° posto? Anche provare a fare qualcosa in più non sarebbe male.” Tornato lui, il popolo rossoblu è tornato a sognare: ha giocato due spezzoni di gara, è stato incisivo, e giocherà ancora contro il Napoli di Maurizio Sarri, l’uomo che lo ha lanciato a Empoli. “Mi diceva: le qualità le hai, è chiaro che le hai. Ma devi convincerti tu” racconta Verdi, che descrive il suo rapporto con l’ex-tecnico come un rapporto normale, niente di melenso, niente messaggini o cose così insomma. Poi parla di se, di un inizio di stagione che è stato magico e che lo ha portato alle soglie della Nazionale prima che un infortunio fermasse tutto: in quel momento Verdi pensò di aver perso un treno che passa una sola volta nella vita, però adesso ha cambiato idea. “Credo di avere la possibilità di conquistarmi la Nazionale, però devo fare bene qui a Bologna”. Ed ecco che “fare bene” significherà anche giocare bene contro Napoli e Milan, “partite che guardano tutti”, anche se è lui il primo ad ammettere che ancora non ha i 90 minuti nelle gambe e che quindi spetterà a Donadoni decidere come e quando utilizzarlo. Dovesse segnare, preferirebbe farlo di sinistro, il suo piede, con cui in questa stagione non ha mai lasciato il segno: quattro gol, tutti di destro, compreso quello spettacolare tiro al volo contro la Sampdoria. Un gol d’istinto, dice, perché a volte è così che si deve fare. “A Cagliari ho ricevuto un assist da Destro e avrei voluto calciare al volo, subito, di prima intenzione. Invece ho controllato e calciato, ma l’avversario mi era già addosso. Certe volte bisogna calciare, senza stare troppo a pensarci.” E a proposito di Destro sottolinea quello che dicono tutti: a Bologna può spostare gli equilibri, bisogna lasciarlo in pace e non guardare troppo quando e quanto segna, l’importante è il lavoro per la squadra. E pensa, in chiusura, anche a Masina: “Sarebbe bellissimo raggiungere la Nazionale insieme”. Auguri.

Contro il Napoli un pieno d’esperienza: Torosidis, Gastaldello e Dzemaili

Contro il Napoli di Maurizio Sarri il Bologna alzerà notevolmente la sua età media, potendo contare sul ritorno tra i titolari di tre giocatori di notevole esperienza: squalificato Krafth, il ruolo di terzino destro spetterà a Torosidis, mentre a centrocampo mancherà Viviani (anch’esso squalificato) ma tornerà Dzemaili, leader e attuale capocannoniere rossoblu. Quasi certo anche il rientro in mezzo alla difesa di capitan Gastaldello, che prenderà il posto del più atletico ma meno smaliziato Oikonomou. Con Pulgar certo del posto di play davanti alla difesa, i ballottaggi riguardano il terzo centrocampista (Donsah o Nagy?) e quello tra Verdi e Di Francesco nel tridente offensivo: quasi sicuramente i due faranno comunque staffetta a gara in corsa.

Il ritorno di Diawara, che dopo quello del Napoli punta un altro Azzurro…

Amadou Diawara ritroverà il Bologna dopo la lunga querelle che lo ha portato in breve tempo a passare da idolo a ospite non gradito per i tifosi di un Dall’Ara dov’è sbocciato e che poi ha lasciato in un giorno, dopo una lunga estate di trattative e attriti con la società. A Napoli il regista guineano ha trovato una nuova, grande, dimensione: partito in sordina si è preso un ruolo da protagonista, bruciando ancora una volta le tappe, e adesso punta con decisione a un bersaglio ancora più grande. In Italia da quando ha 15 anni, cresciuto nella scuola calcio dell’attuale DS della Fiorentina Pantaleo Corvino, Amadou punta adesso alla nazionalità italiana, che potrebbe persino schiudergli le porte di una Nazionale dove in effetti potrebbe dire la sua. A Bologna se lo sono goduto intensamente ma per poco, un lampo inaspettato, un’ascesa su cui però il suo scopritore aveva puntato sicuro. È Corvino infatti a raccontare di come rimase da subito stupito dall’eleganza e dalla personalità di Diawara, che comunque ha portato al Bologna una plusvalenza notevolissima (pagato 500.000 €, è stato venduto a 15 milioni dopo un anno) e che adesso tornerà al Dall’Ara da avversario. Sognando la Nazionale.

 

 

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