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L’analisi di Bologna-Inter 0-1 – 21 feb

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Quarta sconfitta consecutiva, ormai è buio profondo in casa rossoblu. Il risultato negativo contro l’Inter arriva, come successo contro la Samp, in seguito a un errore clamoroso del direttore di gara, e da una prestazione opaca degli uomini di Donadoni. Certo, l’impegno messo nel rettangolo di gioco c’è stato, ma ancora non è stato abbastanza per portare a casa dei punti, a causa anche di disattenzioni difensive che tormentano ormai da tempo la testa del mister bergamasco, che ancora non sembra aver trovato il bandolo della matassa. 

Inoltre la sterilità offensiva ormai è il leitmotiv di questa stagione; si può sottolineare l’impegno messo in campo ad esempio da Petkovic, ma non basta. Le soluzioni là davanti stentano ad arrivare, e la prevedibilità fa nettamente da padrona. 
Una sconfitta che arriva dopo una partita giocata comunque con ordine, contro una squadra che, da quando Pioli siede sulla panchina nerazzura, viaggia ad un ritmo scudetto.

Il mister ex rossoblu, presenta la sua Inter con un 4-2-3-1 molto elastico. Difatti in fase di costruzione diventava un 3-4-2-1, con Murillo sulla stessa linea con Medel e Miranda, e D’Ambrosio a scalare all’altezza del centrocampo, avanzando il suo raggio d’azione. Davanti si trovavano due mezze punte: Perisic e Eder, con Palacio più avanti. 
Il Bologna invece col solito 4-3-3 con la conferma di Mbaye, Torosidis centrale, e in avanti come detto Petkovic unica punta, per sostituire l’infortunato Mattia Destro.

Pronti via e subito colossale occasione per gli ospiti:

Dall’immagine si nota il modo di attaccare dei nerazzurri, con Perisic e Eder al servizio di Palacio, con D’Ambrosio molto alto a sinistra per costringere il terzino avversario ad uscire. Nello spazio lasciato libero da Mbaye si infila Perisic che, attaccato con un leggero ritardo da Pulgar, mette in mezzo il pallone. In area Oikonomou poteva stare un passo a destra a coprire il primo palo, ma soprattutto Torosidis doveva stare attaccato a Palacio, lasciandolo invece solo alle sue spalle. 

Il cross basso del croato viene bucato clamorosamente da Marios, che non colpisce il pallone in scivolata. Palacio quindi, tutto solo, conclude liberamente la sfera, ma la manda incredibilmente sopra la traversa, mancando l’appuntamento con il gol. I due centrali in questo caso colpevoli per la situazione, con Oikonomou che sbaglia non coprendo al meglio la linea di passaggio, e Torosidis poco attento nella marcatura. 

L’occasione appena citata resta praticamente l’unica opportunità della prima frazione, che prosegue senza particolari patemi per le due difese. 

All’alba del secondo tempo, ancora occasione nerazzura con Perisic.

Nell’immagine si ripete quanto detto prima: D’Ambrosio molto alto a sinistra per dare ampiezza al gioco, con Perisic, Eder e Palacio a rendersi pericolosi nei pressi dell’area. Sulla marcatura c’è Verdi che si sacrifica in fase difensiva; in mezzo invece troviamo le coppie Marios-Perisic e Torosidis-Palacio. 

Il cross di D’Ambrosio è perfetto, meno la marcatura di Oikonomou, che si fa colpevolmente sorprendere alle proprie spalle, non tenendo l’uomo di competenza. Perisic sceglie la conclusione al volo di destro, ma Da Costa si fa trovare pronto sulla traiettoria parando in due tempi. 

Un minuto dopo Pioli sceglie di inserire Ansaldi per Murillo, tornando alla difesa a 4 anche in fase d’attacco. La spinta sugli esterni continua a rendere difficile la vita ai padroni di casa, che al 13° rischiano di andare in svantaggio.

L’azione si sviluppa sulla destra con Candreva non attaccato a dovere da Masina, che gli concede il cross. La difesa felsinea collassa troppo verso il pallone trovandosi in inferiorità numerica in area, con Mbaye costretto a tenere Palacio, nonostante la presenza di Eder alle proprie spalle. Da sottolineare è come i nerazzuri attacchino con molti uomini, con il costante inserimento da dietro di Gagliardini. 

Il cross di Candreva è verso Eder che si trova completamente solo in area. L’errore di Mbaye è quello di non aver letto in tempo la situazione andando a chiudere la zona a destra, lasciando all’attaccante italo-brasiliano diversi metri di spazio per prendere la mira e calciare. Fortunatamente però il destro del numero 23 parte molto debole, finendo tra le braccia di Da Costa, che agguanta la sfera senza alcun problema.

A metà della seconda frazione le due svolte della partita: il rigore non concesso ai rossoblu e l’entrata in campo di Gabriel Barbosa e Banega. 

Sul fallo non fischiato c’è ben poco da dire: il calcione ingenuo di Eder nei confronti di Dzemaili è palese e nettamente irregolare. Come si nota anche da altre immagini, il fallo era da sanzionare con un tiro dagli 11 metri perchè il colpo avviene all’altezza della linea dell’area di rigore. Resta inconcepibile come Mazzoleni, a due metri dal contrasto, non abbia fischiato l’irregolarità, penalizzando fortemente i ragazzi di Donadoni.

Qualche minuto dopo, al 36° l’Inter passa in vantaggio con Gabriel Barbosa.

Banega, dopo aver vinto con caparbietà un contrasto con Taider, entrato 10 minuti prima, vede davanti a se il corridoio giusto per servire D’Ambrosio nello spazio. Nell’occasione Masina esce con i tempi sbagliati sul centrocampista argentino, lasciando libera la zona sinistra. Krejci non copre al meglio la verticale e non guarda l’avanzata dell’uomo alle sue spalle. 

D’Ambrosio sfrutta l’enorme spazio concesso dalla retroguardia rossoblu e trova un Oikonomou in ritardo nella chiusura. In mezzo si crea un buco, che riempie solo Gabriel Barbosa, con un Krafth in colpevole ritardo. La palla in mezzo è perfetta e l’attaccante brasiliano segna il suo primo gol in Italia, liberando tutta la sua gioia. 

Donadoni immediatamente inserisce Di Francesco per Pulgar, passando ad una sorta di 4-2-3-1 provando il tutto per tutto. 
Nel corso dell’ultimo minuto di gioco, Torosidis ha nei piedi l’opportunità di segnare il pareggio.

Il cross a campanile di Krafth dalla destra viene colpito da un Masina molto bravo nello stacco di testa, che sovrasta Gagliardini e Medel. Il terzino rossoblu spizzica il pallone indietro sperando di trovare un compagno.

La difesa interista nell’occasione si fa trovare molto impreparata con un D’Ambrosio poco attento alle sue spalle all’avanzata di Torosidis. Il greco però scaglia il pallone sul corpo di Handanovic che esce molto bene, chiudendo lo specchio al numero 35. 

Si conclude quindi 0 a 1. Ennesima sconfitta del Bologna, con ennesimo gol subito nei minuti finali. Aggiungendo la rete di Gabriel Barbosa, che per la prima volta in stagione diventa Gabigol, diventano 15 le reti subite nel quarto d’ora finale: sempre più record negativo della Serie A. Donadoni dovrà lavorare molto su questo punto, perchè è inconcepibile che una squadra, quando arrivano i minuti decisivi del match, si sciolga inesorabilmente davanti agli avversari. 

Domenica prossima ci aspetta la trasferta di Genova sponda rossoblu. Si affronteranno sicuramente le squadre meno in forma del campionato, si spera che siano i felsinei a rialzarsi per primi.

(Fonte immagini: Sky e Lapresse)

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