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L’Uomo della Domenica: Antonio Mirante – 27 feb

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Blackout improvvisi. “Non ha ancora recuperato dall’infortunio, e si vede” dicevano. Gli errori, evidenti e sotto gli occhi di tutti, sembravano dar loro ragione. Ieri pomeriggio, dopo tante uscite a vuoto, sembra essere finalmente tornato Sant’Antonio da Castellamare. Antonio Mirante è tornato ad essere protagonista in positivo, avendo salvato in più riprese e in modo impeccabile i rossoblù, alle volte disattenti contro le ondate genoane. L’uscita in allungo su Simeone e la doppia parata nel recupero sottolineano come, e ce lo auguriamo tutti, sembra essere tornato a pieno regime il leader silenzioso, una delle colonne portanti dello spogliatoio e della squadra che negli ultimi mesi aveva suscitato i dubbi di molti. La fascia di capitano stretta intorno al braccio e i salvataggi decisivi lo consacrano, oltre a portiere titolare ritrovato, anche ad essere L’Uomo della Domenica!

Nato e cresciuto a Castellamare di Stabia, è lì che comincia a muovere i primi passi, calcisticamente parlando: cresciuto nel Sorrento, viene acquistato dalla Juventus all’alba del nuovo millennio. Aggregato alle giovanili della squadra bianconera, disputa il campionato primavera da titolare e arriva, nel 2003, ad essere parte della rosa della prima squadra senza, però, mai toccare il campo. La Juventus conosce bene le qualità del ragazzo e sa che possono essere, in futuro, un ottimo investimento; per questo motivo decide di lasciarlo partire in prestito, sperando in un minutaggio decisamente maggiore. E in effetti, è così che va: arriva a Crotone e in terra calabra diventa uno dei capisaldi della formazione pitagorica contribuendo, con parate e salvataggi decisivi, alla salvezza della squadra rossoblù. Concluso il prestito neanche il tempo di lasciare indumenti d’allenamento nel proprio spogliatoio che Antonio si rimette in marcia, questa volta diretto a Siena: in Toscana le presenze sono meno rispetto all’anno precedente ma il contributo, in termini di gol salvati, è comunque notevole, soprattutto considerati i 23 anni del portiere.  La società torinese, che ancora ne detiene il cartellino, rimane piacevolmente sorpresa dai miglioramenti di Mirante, tant’è che lo promuove, la stagione seguente, a vice Buffon, per ribadire ancora una volta la fiducia nel portiere campano. Le occasioni di scendere in campo con la maglia della Juventus non mancano e, seppur con pochi gettoni di presenza, anche Mirante contribuisce alla conquista dello Scudetto nel 2007. Poi, la svolta: la cessione alla Sampdoria in prestito con diritto di riscatto sottolinea come per Antonio, a Torino, di posto ce ne sia davvero poco. A Genova, sponda blucerchiata, le presenze da titolare sono limitate a causa della continua alternanza tra Mirante e Castellazzi, complici prestazioni altalenanti dei due portieri. Il biennio doriano tocca i suoi picchi quando, in Coppa Italia, l’attuale portiere rossoblù trascina i suoi verso la finale, poi persa, contro l’Inter. È nel 2009 che si apre una delle più belle avventure del nativo di Castellamare: l’arrivo al Parma. 6 anni splendidi culminati, dapprima dalla conquista, sul campo, della Coppa UEFA, fino ad arrivare in pochi mesi al fallimento dei ducali e allo svincolo dei giocatori presenti in rosa, tra cui Mirante. Voluto fortemente in un Bologna che si attrezzava per mantenere la categoria, Antonio ritrova dopo qualche mese Roberto Donadoni, con il quale aveva già lavorato a Parma. Dopo una stagione da titolare durante la quale ha messo in mostra tutte le sue qualità, il secondo campionato si è aperto con un brutto infortunio che lo ha tenuto a riposo per parecchi mesi. Dopo qualche prestazione appannata, si può finalmente dire che è tornato Antonio Mirante!

L’Uomo della Domenica per Genoa – Bologna è Antonio Mirante

 

 

 

Foto: BFC

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