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Come cambia la classifica dal 45° al 90° – 1 mar

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I problemi del Bologna sono tanti: dagli eccessivi infortuni, alle disattenzioni difensive; dalla sterilità in attacco, alla poca imprevidibilità della manovra. Ma il vero tallone d’Achille dei rossoblu è l’ultimo quarto d’ora. I quindici minuti finali sono un vero e proprio tabù per la compagine di Donadoni: se togliamo la vittoria alla prima giornata contro il Crotone, in cui Destro segnò all’86°, il Bologna ha quasi sempre perso punti dal 75° in poi. I numeri sono impietosi in questo senso, visto che i gol segnati in quella frazione di gioco sono solo 2 (peggio non ha fatto nessuno) e le reti subite sono addirittura 16 (altro record negativo). Delle altre squadre, l’Empoli va vicino alla pochezza offensiva della compagine di Donadoni nei finali di match con 3 reti; ma i ragazzi di Martusciello ne hanno subite solo 10. 

Andando con ordine si nota che dei 16 gol presi, ben 10 hanno inciso fortemente sul risultato finale, togliendo ai rossoblu ben 15 punti, che avrebbero portato i petroniani a 43, invece che i 28 attuali. 

I gol di cui parlo sono: 

1- La rete di Simeone al 77° che ha consentito al Genoa di sbancare il Dall’Ara;
2- Il calcio di rigore inventano, ma segnato nei minuti di recupero, da parte di Immobile nell’ 1-1 finale con la Lazio;
3- La zampata di Matri all’86° contro il Sassuolo;
4- Il capolavoro balistico di Danilo, nella sconfitta di Udine;
5- La punizione al limite di Borriello che ha consentito al Cagliari di pareggiare al 94°;
6- Il clamoroso gol di Pasalic all’89° su assist di Deulofeu nel recupero contro il Milan;
7- Il pareggio su rigore di Muriel al 82°, per fallo di mano quantomai inesistente, in quel di Genova contro la Samp;
8- Il successivo vantaggio di Schick un minuto dopo;
9- La rete di Gabriel Barbosa all’81° che ha consentito all’Inter di vincere la sfida di Bologna;
10- La stupenda conclusione di Ntcham la scorsa domenica contro il Genoa che ha portato il risultato in parità nell’ultimo minuto di recupero. 

Togliendo tutte queste reti, facendo finta che le partite finissero al 75° minuto, quindi togliendo anche la rete di Destro contro il Crotone, il Bologna avrebbe 41 punti, e se facessimo la stessa cosa tenendo conto dei gol delle altre squadre in quella frazione di gara, ci accorgeremmo che i rossoblu si troverebbero in piena zona per l’Europa League, a meno 3 da Lazio e Atalanta ferme a 44, con ancor più in alto le solite Juve-Roma-Napoli; ma soprattutto ci troveremmo davanti alle due milanesi, che nel quarto d’ora finale hanno recuperato tantissimi punti. Questo “gioco” se lo adattassimo anche nei bassi fondi della classifica, ci consentirebbe di vedere il Crotone salvo, e anche di tanto, con l’Empoli retrocesso in serie B.  Clamoroso no?

Ma ancor più incredibile è il dato che divide i due tempi di gioco. Se la partita finisse al 45° il Bologna sarebbe decimo, a 6 punti dalla zona Europa, con subito alle sue spalle proprio la squadra calabrese a 32 punti (19 punti in più rispetto agli attuali 13!). L’Empoli, che nella prima frazione ha segnato solo 8 gol, subendone 13, sarebbe penultimo a 23 punti. 
Ricapitolando, la classifica che ci troveremmo davanti fermando il cronometro all’intervallo sarebbe questa:

Juventus 50; Roma 50; Napoli 44; Torino 42; Lazio 40; Fiorentina 39; Atalanta 39; Milan 35; Udinese 34; Bologna 33; Crotone 32; Sassuolo 31; Inter 30; Cagliari 27; Sampdoria 27; Chievo 27; Genoa 25; Palermo 23; Empoli 23, Pescara 19.

Le squadre che in questa classifica spiccano sono in primis come detto il Crotone; l’Inter, che si troverebbe addirittura 13esimo, con 18 punti in meno rispetto alla classifica reale; il Torino, che nel primo tempo dopo Juve e Napoli è la squadra che segna di più (22 gol), ma che ha perso ben 6 punti dal 45° fino al 90° subendo nella seconda frazione addirittura 26 gol (peggio hanno fatto solo le ultime 3 Pescara, Crotone e Palermo); l’Udinese, che avrebbe 5 punti in più rispetto alla reale situazione e per finire il nostro Bologna. La squadra di Donadoni ha racimolato 33 punti al termine del primo tempo, perdendone 5 nel secondo; cinque come le posizioni di classifica (dal decimo al quindicesimo posto). Il numero delle reti è ancora più severo: nella seconda frazione i felsinei hanno segnato 12 gol, facendo meglio solo di Empoli (7) e Crotone (10); subendone 25, facendo meglio di Torino (26), Cagliari (26), Crotone (29), Palermo (31) e Pescara (36). 

Tutto questo è un semplice gioco, ovviamente, ma che manifesta un trend chiaro delle squadre del campionato, e conferma come i rossoblu non reggano mentalmente per tutto l’arco del match. Ora ci ritroviamo al 15esimo posto, impantanati a 28 punti; crescere si può, per certi versi si deve. Il Bologna è una squadra giovane, ma questo non può essere l’alibi per perdere così tanti punti quando ci si avvicina al 90°. Servirà sicuramente pazienza e soprattutto equilibrio, sia in campo, che nei giudizi. 

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