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L’analisi di Bologna-Lazio 0-2 – 7 mar

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E’ arrivata l’ennesima sconfitta stagionale, la quarta di fila tra le mura amiche, era ben dall’aprile del 1991 che non capitava. I 2 punti nelle ultime 7 partite, raccontano di un’involuzione della squadra che ha portato gravi danni sia dentro allo spogliatoio che in classifica, portando i rossoblu nel pantano della serie A. Fortunatamente, vista la pochezza delle avversarie dietro, grossi problemi per quanto riguarda la salvezza non ce ne sono, ma sicuramente i 28 punti fin qui guadagnati non fanno contenti nessuno, anche perchè se l’obiettivo iniziale era quello di fare un punto in più rispetto alla scorsa stagione, il programma è abbastanza indietro, visto che sono 7 i punti di differenza tra questa e la scorsa annata. In questo momento del campionato i rossoblu del 2015/2016 erano noni, oggi solo sedicesimi.

Tornando a domenica. Il Bologna si è presentano in campo con una novità molto significativa: il 3-5-2, che in fase difensiva diventava un chiaro 5-3-2. Il Grafico a fianco mostra le posizioni medie dei giocatori in rossoblu in fase di costruzione di gioco. Questo modulo non era per niente ipotizzabile nel prepartita e ha stupito un po’ tutti. Oltre ai tre centrali, in cui Maietta aveva il dovere di dirigere tempi e movimenti della linea, i due esterni Krafth e Masina dovevano lavorare molto per contenere l’offensiva degli attaccanti laziali, e supportare al meglio la manovra portando cross in area di rigore. Purtroppo, anche per colpa di una mancata organizzazione collettiva, tutto questo non è avvenuto, e ha portato il Bologna a concedere spazi e linee di passaggio che sono costate care. 
Anche la Lazio ha stupito tutti proponendo un 3-4-2-1, con Lulic e Basta a coprire tutta la fascia, e Milinkovic-Savic insieme a Felipe Anderson alle spalle dell’unica punta Immobile. 

E’ proprio quest’ultimo a rendersi subito protagonista con la rete siglata al 9° minuto.

Dall’immagine si può notare la linea a 5 dei padroni di casa con Krafth a destra, Marios centrale leggermente spostato verso il lato del compagno svedese, Maietta centrale e a sinistra Helander, con più largo Masina. 
L’azione laziale si sviluppa sulla sinistra, con Lulic che non disturbato a dovere da Krafth mette un pallone in mezzo. In area piccola però le marcature sono fin da subito troppo larghe, con nessuno tra Maietta ed Helander che si incarica di Immobile e Masina che perde da subito l’inserimento di Parolo.

Il cross è perfetto e Immobile tutto solo nell’area piccola mette la palla in rete. E’ incredibile come una punta così pericolosa negli ultimi 16 metri, venga lasciata sola di colpire la sfera verso la porta. L’errore, come detto, non è di un singolo uomo, ma di reparto. Su una scalata, inoltre molto semplice, hanno sbagliato tutti, cosa che ha portato all’uomo libero ad un metro da Mirante.

La rete non scuote il Bologna che continua a non incidere con la sua manovra, e concedendo troppo dietro. Al 26° è Mirante a tenere ancora in partita la sua squadra.

Dopo una bella manovra sulla sinistra, Milinkovic serve il compagno F. Anderson che gli restituisce il favore servendolo in profondità. Dal fermo immagine però si può notare come due uomini, con due passaggi precisi, ma molto prevedibili riescano a mettere sotto scacco un intero reparto difensivo, addirittura sistemato a 5.

Il pallone di ritorno verso il forte centrocampista serbo è perfetto, ma quest’ultimo non raddoppia a causa di un’ottima parata dell’estremo difensore bolognese, che si distende e respinge con le gambe. 

Al 42° da segnalare l’unica vera occasione per i felsinei, capitata tra i piedi di Petkovic.

Il pressing rossoblu, molte volte disorganizzato e portato solo da pochi uomini, in questo frangente mette in forte difficoltà la prima manovra biancoceleste, con Biglia che si è trovato Viviani subito alle sue spalle, costringendolo ad un controllo errato e alla palla persa. Sulla sfera si avventa la punta ex Trapani che invece di servire un compagno, conclude malamente a lato di diversi metri, gettando al vento un’ottima opportunità.

La seconda frazione si apre senza nessuna novità, ma con lo stesso copione: ritmi bassi e poche occasioni. Per invertire il trend Donadoni prova la carta Destro a sfavore dell’opaco Verdi, ma la situazione non cambia, anzi, al 29° Immobile sigla la sua personale doppietta e chiude la partita. 

La retroguardia rossoblu, fortemente mal messa in una situazione di palla scoperta, si lascia sorprendere sulla verticale verso la punta della nazionale, che scappa alla sinistra di Marios. Quest’ultimo però non è efficace ne nella copertura della linea di passaggio, ne nella marcatura, visto che non guarda mai e poi mai l’uomo.

La palla di Milinkovic-Savic verso Immobile è con il contagiri e, grazie a una copertura della porta non perfetta di Mirante, messo non benissimo con il corpo, si infila in fondo al sacco fermando il risultato sullo 0-2.

Da lì in avanti i rossoblu non si sono fatti avanti con nessuna reazione per cercare di dare almeno un qualche segnale di forza e determinazione. E’ proprio questo che preoccupa di più, e che ha fatto perdere la pazienza ai sempre splendidi supporters bolognesi, che non saranno presenti nel lunch match di domenica contro il Sassuolo a Reggio Emilia. Penso che il mister debba continuare su questa linea, riproponendo magari il modulo a 3. Ma numeri e disposizioni contano ben poco se i ragazzi che scendono in campo non mettono quella cattiveria che dovrebbero mostrare, almeno per rispetto di una città e della maglia che indossano.

(Immagini di Sky)

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