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STADIO – Petkovic in continua evoluzione, occasione Palermo? – 13 apr

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E’ un Bruno Petkovic totalmente cambiato rispetto al giocatore arrivato a Bologna lo scorso gennaio, quasi “sgrezzato” e cambiato soprattutto dal punto di vitsta mentale, scrive Furio Zara su Stadio.

Da “matricola” non si era mai misurato a certi livelli e della serie A aveva giusto fatto un piccolo assaggio, senza però lasciare il segno, cosa che ha fatto invece a Trapani in serie cadetta dove per incidere gli bastava semplicemente il suo talento e poco altro.
Ma il campionato di Serie A è qualcosa di totalmente differente ed il ragazzo ancora un giocatore da costruire, una sorta di cantiere aperto del quale si sono occupati Donadoni ed il suo staff lavorando giorno per giorno ed in ogni singola sessione di allenamento.

Allenamenti i cui ritmi hanno inizialmente condizionato Petkovic  limandone anche la sua presenza sul campo. Un livello di intensità alla quale Bruno non era certo abituato e lo staff del tecnico rossoblù ha deciso di cominciare limare ed appunto sgrezzare questo ragazzo, proprio come si fa con i diamanti per portarli al massimo splendore. Era tempo di dare un contenuto importante ad un giocatore dal fisico imponente che rischiava di essere fine a se stesso, che rischiava di trovarsi ad essere un significante senza significato.

Quando il Bologna lo ha acquistato a gennaio, contrattualizzandolo per quattro anni e mezzo, ha visto qualcosa in lui. Ha notato quelle potenzialità che potrebbero portare il ragazzo a diventare un attaccante cosiddetto “di prima fascia” nell’arco di un paio d’anni. Un’attaccante moderno, in grado di incarnare e rappresentare tutte quelle caratteristiche di cui il calcio attuale necessita: forza, tecnica, velocità di pensiero e duttilità sul campo.
C’è chi a Casteldebole pensa che Petkovic possa diventare il nuovo Ibrahimovic, un pensiero solleticante ma che va espresso con cautela e che prenderà eventualmente vita solo con il tempo e la disponibilità del ragazzo. 

Durante la sua esperienza Bolognese non ha ancora avuto modo di sbloccarsi dal punto di vista realizzativo, continua a scrivere Furio Zara, anche se è andato vicino al goal in un paio di occasioni; Nelle tre partite disputate da titolare, coincise con l’assenza di Mattia Destro, ha giocato da prima punta, è invece subentrato a gara in corso in quattro occasioni andando a coprire gli ultimi venticinque minuti di secondo tempo offrendo sempre dei buoni scampoli di partita
Prestazioni che Roberto Donadoni ha apprezzato, soprattutto dal punto di vista di presenza oggettiva sul campo: Bruno ha infatti accantonato la sua frenesia ed impulsività per uscirne come un giocatore “reimpostato” e capace di mettersi al servizio della squadra in maniera più che efficace, segnale di un’evoluzione fisica e mentale più che positiva.
Tant’è vero che le possibilità di vederlo in campo da titolare a Palermo si sono decisamente alzate nelle ultime ore e, se la maglia da titolare sarà sua, chi potrebbe farne le spese è proprio Mattia Destro apparso decisamente appannato nelle ultime uscite.

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