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#PalermoBFC: nella mente dei mister – 15 apr

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Dopo due sfide quantomeno proibitive contro Fiorentina e Roma, si torna nella comfort-zone. Non si sta sottovalutando il Palermo, per carità, però questo campionato ha portato in dote un’unica certezza: il Bologna con le piccole diventa grande.

I rossoblu hanno l’obbligo di confermare questa regola, portando fuori dal Barbera l’intera posta in palio, battendo un Palermo che in casa fatica ancora di più che in trasferta. Tra le mura amiche infatti i rosanero hanno conquistato solo 5 punti, frutto di una sola vittoria e due pareggi. Nei maggiori cinque campionati europei è la squadra che ha conquistato meno vittorie in casa (1), insieme a Pescara e Osasuna. 

Una squadra che subisce tanto (67 gol) e realizza pochissimo (25). Nelle ultime 14 partite di campionato il Palermo non ha mai segnato più di un solo gol, riuscendoci solo una volta in questa Serie A (quattro contro il Genoa). Inoltre, si sono fatti recuperare ben 31 punti da situazione di vantaggio, 8 in più di ogni altra squadra. 

Insomma una compagine che in questo campionato ha avuto pochissimo da dire, falcidiata anche da tre cambi in panchina. L’ultimo questa settimana, con l’esonero di Diego Lopez, e l’arrivo dell’ex vice di Guidolin Diego Bortoluzzi
Difficile dire con che formazione inizierà il suo percorso con i rosanero l’allenatore nato a Vittorio Veneto, anche se si può ipotizzare un 4-3-3 con questi probabili interpreti:

Posavec; Rispoli, Goldaniga, Sunjic, Pezzella; Chochev, Gazzi, Bruno Henrique; Balogh, Nestorovski, Sallai.

In difesa, tenendo conto della squalifica di Gonzalez, i due centrali dovrebbero essere quelli descritti sopra, anche se Andelkovic e Cionek scalpitano per trovare posto dal primo minuto. In mezzo Jajalo potrebbe scalzare uno di centrocampo, mentre davanti restano tanti i dubbi per quanto riguarda chi affiancherà Nestorovski. In questo caso ci potrebbe anche essere una chance per l’ex Diamanti

Per quanto riguarda il Bologna c’è da sottolineare una settimana non facile dal punto di vista degli infortuni: Rizzo si è fermato ancora per problemi muscolari, Helander continua la fase di riabilitazione, Donsah non è riuscito ad allenarsi per una sindrome influenzale e Nagy ha terminato definitivamente la sua stagione, anche lui per noie muscolari. 
Contro il Palermo quindi ci saranno solo 4 centrocampisti convocati, con Viviani che potrebbe essere quello lasciato in panchina. 
Considerando quindi le assenze, l’11 potrebbe essere questo:

Mirante; Torosidis, Gastaldello, Maietta, Masina; Taider, Pulgar, Dzemaili; Di Francesco, Verdi, Krejci. 

La coppia centrale sembra già designata, mentre sulla destra Torosidis, Krafth e Mbaye si giocano una maglia. In mezzo il terzetto dovrebbe essere questo mentre davanti ho optato per la prima volta per il tridente leggero. In conferenza Donadoni ha aperto a questa possibilità, spiegando che con tale schieramento, uno tra i tre si troverebbe ad agire come “falso nueve”. Per questo ruolo il più indicato è Simone Verdi che potrebbe dare imprevidibilità e togliere i punti di riferimento alla retroguardia siciliana. 
Se si dovesse scegliere il modulo senza una punta vera, sarà fondamentale l’apporto dei centrocampisti, che dovranno sfruttare il movimento dei tre davanti, inserendosi costantemente negli spazi. 

Un’altra opzione potrebbe essere chiaramente Mattia Destro, o Bruno Petkovic, apparso molto in palla negli ultimi allenamenti. 
Che sia tridente leggero o con una delle due punte, ci sarà probabilmente una chance dal primo per Federico Di Francesco, dopo diversi match in cui è solo subentrato dalla panchina. 

Contro il Palermo non sarà una passeggiata, ma i rossoblu hanno l’obbligo di sfornare un’ottima prestazione, e citando Donadoni: “La benzina c’è, ora schiacciamo il piede sull’acceleratore”

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