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Bologna

Il Pescara di Zeman – 12 mag

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Dopo l’ennesima sconfitta di questa stagione, in cui i rossoblu in quel di Empoli sono capitolati sotto i colpi dei ragazzi di Martusciello, arriva allo stadio Dall’Ara il Pescara di Zdenek Zeman

Gli uomini del boemo stanno concludendo un campionato che è stata una vera e propria agonia, in cui i biancoazzurri sono riusciti a conquistare i 3 punti solo in due occasioni (una di queste a tavolino contro il Sassuolo). 
Inizialmente alla guida degli abruzzesi c’era Massimo Oddo. Un tecnico che aveva fatto vedere un ottimo gioco in B, ma nella massima serie non è mai riuscito ad imporlo, per una pochezza tecnica palese della sua squadra. 

Nel febbraio di quest’anno la società ha scelto di esonerarlo in favore proprio di Zeman, che all’esordio ha fatto sperare tutti in un finale di campionato entusiasmante vincendo per 5 a 0 contro il Genoa. Quella dell’Adriatico resta l’unica vittoria sul campo, e da li in avanti si sono succeduti una serie di record negativi incredibili. Basti pensare che ad oggi il bottino in classifica degli abruzzesi è fermo a 14 punti, e quindi resta la concreta possibilità di battere il record negativo del Treviso, che nella stagione 2005/06 ne conquistò solo 21. 
I numeri sono impietosi, e raccontano di un attacco inconsistente , a segno in 32 occasioni, ma soprattutto di una difesa disastrosa, che ad oggi ha subito ben 76 reti

Zeman, nonostante i gravi problemi difensivi del Pescara, ha adottato il suo solito 4-3-3: vero e proprio punto fermo nella carriera dell’allenatore nato a Praga.
Il suo gioco indubbiamente spettacolare ha sempre ottenuto punti con squadre con un bagaglio tecnico ridotto, ma ne ha ottenuti altrettanti anche con squadre che ambivano al titolo, deludendo in parte alcuni pronostici favorevoli. Forse è per questo che ha vinto sempre poco: guadagnando solo una promozione in C1 e due in A con Foggia e Pescara.

I principi di gioco di Zdenek sono sempre gli stessi: pressing alto, linea difensiva sulla linea di centrocampo, attacco veloce in verticale e terzini altissimi per dare ampiezza alla manovra. Tutte idee che sono un vero e proprio marchio di fabbrica per il boemo, ma che forse non sono adattabili in una squadra con queste caratteristiche. 
I due terzini Zampano e Biraghi, sono puntuali e propositivi quando si tratta di attaccare, molto meno precisi invece quando si tratta di difendere. In mezzo da alcune partite sembra essersi preso il posto da titolare Sulley Muntari: un giocatore di sicura esperienza, ma che per ora non ha dato molto alla causa biancoazzura. 

I giocatori migliori sono indubbiamente il sempre generoso Benali (squalificato contro il Bologna), Caprari e Memushaj. In avanti hanno fatto vedere qualche sprazzo di buone qualità anche Bahebeck (molto veloce) e Cerri, senza però mai dimostrare il loro valore sotto porta. 

Un Pescara in costante difficoltà dall’inizio della stagione quindi, che ha cercato di impostare fin dalla prima partita un gioco al di sopra delle proprie possibilità.
Zeman non è riuscito a scuotere una rosa che non è mai sembrata capace di salvarsi, e che l’anno prossimo giocherà sicuramente in B. 

(Fonte immagine: Sky Sport)

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