Seguici su

Bologna

7 giugno 1964 – 7 giugno 2017 – 6 giu

Pubblicato

il


7 giugno 1964 – 7 giugno 2017

Sono trascorsi ben cinquantatré anni dalla conquista del settimo, e sino ad ora, ultimo scudetto del Bologna. Uno scudetto vinto al termine di un rocambolesco campionato composto da vittorie, da sconfitte, da doping, da penalizzazioni, da lutti.

La stagione 1963-64 era terminata con due formazioni in testa alla classifica a pari punti. Non era mai successo dalla stagione 1929-30, nascita della campionato a girone unico e nel regolamento della Federazione non era stato preso in considerazione questa possibilità. La Lega sino all’ultimo aveva sperato che una delle due contendenti scivolasse all’ultimo impegno per non dover prolungare la stagione agonistica. Ma sia il Bologna che l’Internazionale si aggiudicavano le relative gare (Bologna-Lazio 1-0 e Internazionale-Atalanta 2-1) e quindi era obbligatorio uno spareggio. Gara unica da disputare a Roma, Stadio olimpico, la domenica successiva 7 giugno.

Ma vediamo come i nostri ragazzi hanno trascorso la settimana di passione verso lo spareggio e gli eventi più importanti che si sono succeduti intorno a loro.

 

Domenica 31 maggio

Lo spareggio tra Bologna e Internazionale, per l’assegnazione dello scudetto, si giocherà all’Olimpico di Roma, domenica 7 giugno alle ore 17,15. L’organizzazione dello spareggio sarà curata dalla Lega Nazionale, che metterà a disposizione di ognuna delle due società partecipanti un terzo dei biglietti dei vari ordini dei posti. Ogni squadra potrà fruire dell’incitamento di un egual numero di tifosi. L’ Internazionale voleva giocare lo spareggio in notturna per evitare che i suoi giocatori potessero risentire gli effetti del caldo. Il comitato di presidenza della Lega non ha accolto questa richiesta per non venir a meno all’obbligo di far sì che le gare valevoli per il campionato non venissero falsate da agenti estranei, quale luce artificiale o le stesse condizioni atmosferiche alterate rispetto quelle diurne. Il fatto che al trentaduesimo anno del girone unico vi sia stata per la prima volta la necessità di uno spareggio per lo scudetto, ha riaperto una vecchia discussione sull’opportunità e sportività di ricorrere a questo mezzo, e sia prima in campo bolognese sia dopo in campo interista si è rivolto un nostalgico appello al «quoziente reti», o «goal average» nella vecchia definizione del Paese che per primo lo ha adottato, così come ha inventato regolamento e norme del calcio moderno: l’Inghilterra. Non occorrerebbe ricordare che per le tre reti in meno, a parità di quelle segnate, cioé 54 contro 18 e 21, il Bologna non avrebbe avuto bisogno dello spareggio, ed appunto per tale motivo Herrera, non del quoziente-reti puro e semplice ha parlato, bensì del quoziente reti fra le due avversarie dirette, che gli sarebbe tornato favorevole, avendo preso tre punti al Bologna con un 2-1 totale (0-0 all’andata e 2-1 a Bologna) con eventuale ricorso a quello generale solo in caso di parità diretta.

 

Lunedì 1 giugno

Viene ufficializzata la vittoria di Harald Nielsen nel Trofeo Caltex. Il premio che tiene conto non del numero delle reti segnate ma della media reti, ovvero reti segnate divise incontri giocati. Harald (0,68) ha battuto Vinicio (L.R. Vicenza – 0,55) e Hamrin (Fiorentina – 0,53).

La Lega Nazionale informa che la partita che deciderà il titolo di Campione d’Italia sarà arbitrata da Concetto Lo Bello. Meno sei. Il cammino della speranza prende l’avvio da Bologna. Pare l’avvio per una romantica avventura per un’esaltante cavalcata finale. Fulvio è già sotto choc. Dice che gli da fastidio la luce, quella dei fari. E minaccia di ritirare la squadra dal campo se il crepuscolo suggerirà l’illuminazione artificiale. Aggiunge che come arbitro gli sta bene Lo Bello e di lì a qualche ora poi lo accontenteranno. La truppa approda a Fregene, Villa dei Pini, nel tardo pomeriggio. C’è chi rimprovera a Fulvio d’aver condotto i giovanotti a far follie in spiaggia. E Fulvio: «Ma guarda che roba! Magari adesso qualcuno si mette a scrivere che qui facciamo vita di mare eccetera e poi si perde e dunque poi tutta la colpa è mia. Ohe, dico, pochi scherzi! Qui c’è aria buona e i ragazzi riposeranno. La vita di spiaggia la facciano gli altri se credono».

 

Martedì 2 giugno

Quant’é balsamico l’odor di resina, questo è il motto della brigata. Footing di primo mattino e pomeriggio mondano per tutti: si va al cinema nella tentacolare Roma. Poi tutti a letto. Viene ufficializzata la notizia che i tifosi delle due squadre, all’Olimpico di Roma, per evitare incidenti saranno divisi in settori diversi

 

Mercoledì 3 giugno

Morte nel pomeriggio. Fulvio sta allenando il Bologna a Tor di Quinto. Atmosfera ideale, c’è la tribunetta gremita dai nuovi supporter del Bologna, pardon del Bologna di Fulvio, Quand’ecco che il colpo alla nuca tramortisce tutti quanti. Dall’Ara è morto. È deceduto a Milano, nella sede della Lega fra le braccia del suo collega Moratti: ultimo e più drammatico episodio di quei tre mesi terribili. Costernazione unanime, non sono frasi fatte, Janich piange, gli altri sono traumatizzati. Haller dice: «Io non giocare con altro presidente, Dall’Ara per me padre». Si associano tutti. Bernardini non riesce a connettere. Decide seduta stante di ricondurre tutti i suoi a Bologna, per le esequie del presidente. Poi la società gli comunica che i ragazzi debbono restare a Fregene e debbono pensare allo spareggio. Ma immaginatevi la situazione: non si sa nemmeno se questo spareggio che uccide si farà. E tutta la squadra moralmente agonizza. In questa atmosfera ci si avvia alla partitissima.

 

Giovedì 4 giugno

Non si può umanamente pretendere che otto ore di sonno abbiano cancellato l’immagine e il ricordo del presidente che se ne è andato. Alle esequie presenzieranno i soli Pascutti e Corradi.Gli altri se ne stanno a rovellarsi fra i pini. Nielsen dice: «Bologna grande famiglia? Ma quando in grandi famiglie muore uno, tutti gli altri vanno a funerale. Noi non possiamo andare a funerale e questo non bello, anzi molto brutto». Altri rossoblù dicono la loro e ogni tanto si pensa che domenica ci sarà la partitissima. Ma in che condizioni la affronteranno questi scalognatissimi groggj-boys?

 

Venerdì 5 giugno

L’atmosfera ora si è rasserenata. Trentacinque minuti di allenamento un po’ a schifio e quindi tutti a casa. Però Furlanis, Fogli, Janich e Perani sono davvero in palla. Haller afferma: «Io no bevo, io non mangio, io domenica grande partita. Se poi c’è Eurovisione, allora vedrete grandissimo Haller.»

 

Sabato 6 giugno

Fulvio Bernardini ai giornalisti, che chiedono lumi sulla formazione del Bologna che scenderà in campo contro l’Internazionale, risponde nel solito modo: formazione tipo con Renna al posto dell’infortunato Pascutti. Non vede altra alternativa.

 

Domenica 7 giugno

Stadio Olimpico, ore 17,15 le due formazioni si schierano …………

 

Per sapere l’andamento della gara vi invitiamo a collegarvi al nostro sito domani, 7 giugno, ore 12, per la seconda e conclusiva parte dell’articolo.

 Lamberto Bertozzi

 

Didascalie foto:

Foto di apertura: Il Corriere dello Sport di lunedì 1 giugno.

Foto al centro: Come la Domenica del Corriere vedeva la disfida tra Bologna ed Inter. I loro due allenatori Fulvio Bernardini ed Helenio Herrera in veste di spadaccini.

 

Foto in basso: La tragica fine del Presidente Renato Dall’Ara tratta dalla quarta di copertina della Domenica del Corriere.

Continua a leggere le notizie di 1000 Cuori Rossoblu e segui la nostra pagina Facebook

E tu cosa ne pensi?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *