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Meteore Rossoblù – Campione d’eccesso… – 24 Ago

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Ammettiamolo, tutti noi quando iniziamo una relazione con una ragazza la vediamo ai nostri occhi quasi con sembianze angeliche, asessuata ed illibata, proviamo ad illuderci che prima di noi non abbia mai avuto nessuno o che almeno non sia rimasta così tanto soddisfatta… beh, difficile autoconvincersi di certe cose quando, circa un anno prima dell’inizio della vostra relazione, milioni di telespettatori l’avevano assistita (o meglio udita) prendere parte al primo rapporto sessuale in diretta della storia della TV italiana. Nascosti da una tenda e cuscini di divano, il palestrato Pietro Tarricone e la bagnina Cristina Pleavani lasciavano a bocca aperta i numerosi fan della prima edizione del Grande Fratello concedendosi un amplesso davanti a numerose telecamere.

Ecco, se penso a Fabio Macellari la prima cosa che mi viene in mente è proprio la relazione con la vincitrice della prima edizione del reality show, mentre la seconda cosa sono i suoi eccessi, quegli stessi eccessi che hanno rovinato in modo drammatico la sua carriera. Serate finite col sorgere del sole, fiumi di alcool, cocaina, fughe dai ritiri e notti folli fecero scomparire dai palcoscenici importanti un calciatore che stava puntando dritto ad un posto in nazionale. 

Nato a Sesto San Giovanni il 23 agosto 1974 Macellari, esterno sinistro che poteva giocare sia in difesa che a centrocampo e i cui cross in mezzo diventavano sempre un pericolo per le difese avversarie, percorse i suoi primi passi da calciatore nella Pro Sesto dove rimase fino ai 18 anni di età, quando venne prestato alla Fiorentina per giocare il torneo di Viareggio. Tornato alla sua prima squadra ci rimase altri due anni e, nel 1994 passò al Lecce, dove conobbe Giampiero Ventura, il suo mentore. Con lui, e con la formazione salentina conquistò tre stagioni più tardi la promozione in serie A, ma né lui né l’allenatore ne godettero perché si trasferirono al Cagliari rimanendo in serie B per riconquistare la massima serie nella stagione successiva. Con la maglia sarda si rese protagonista, a suo malgrado, del primo caso di squalifica grazie alla prova televisiva: durante un Perugia Cagliari, infatti, Ba gli rifilò una testata senza che l’arbitro Collina se ne accorse, venendo poi in seguito squalificato per quattro giornate grazie alle riprese televisive. Tre stagioni anche in Sardegna poi il grande salto, il ritorno nella sua Milano, Marcello Lippi lo volle a tutti i costi nella sua Inter e la casacca nerazzurra diventò la sua nuova maglia. L’esperienza sotto la madonnina purtroppo non fu delle migliori, eliminazione dalla Champions nei preliminari, la sconfitta in super coppa Italiana e, dopo la prima giornata e la sconfitta di Reggio Calabria l’esonero dell’allenatore che credeva fortemente in lui a favore di Tardelli, che lo relegò in panchina lasciandogli pochissimo spazio per esprimersi durante la stagione. A fine campionato Fabio approdò al Bologna come parziale contropartita di Binotto ma, un mese dopo il suo arrivo, un infortunio a un menisco in amichevole lo fece entrare in uno dei tunnel più brutti della sua vita, quello della cocaina che lo portò alla rescissione del contratto nella settimana tra il 18 e il 25 novembre 2001, dopo aver giocato dieci partite in maglia rossoblù e dopo essere entrato in ottica nazionale.

A venirgli in aiuto e a farlo tornare ad essere un giocatore, nel gennaio del 2003 ci pensò il suo amico Massimo Cellino che lo riportò a Cagliari dove aveva lasciato ottimi ricordi durante la sua precedente avventura. Il tempo delle droghe e della cocaina ormai era finito, durante quella seconda avventura in Sardegna conobbe anche Claudia, finalista di Miss Italia con la quale cominciò una bellissima storia d’amore, ma gli eccessi erano sempre lì dietro l’angolo, l’alcool era sempre una grande tentazione e, dopo una litigata con la sua fidanzata ecco il nuovo tracollo…

La società cagliaritana, per aiutarlo e per tenerlo sotto controllo gli aveva dato un appartamento al centro Ercole Cellino, il campo d’allenamento a fianco, la tentazione delle scorribande notturne a debita distanza, e qualche regola, tra cui il coprifuoco alle 22e30. Ma, la notte tra l’8 ed il 9 gennaio 2004 il guaio… Fabio litiga con la sua Claudia ed esce a cena con un amico per sfogarsi, l’alcool è lì a tentarlo, un bicchiere, due bicchieri, la tristezza che fa salire la scimmia e il nostro calciatore non si ferma più. Il coprifuoco delle 22e30 quella sera non lo preoccupa per niente, lui rivuole la sua fidanzata e ubriaco si presenta a casa sua per chiarire. Passa lì a litigare tutta la notte senza successo e, alle 8 di mattina, quando si ripresenta al suo residence è un uomo distrutto. La stanchezza della notte in bianco, i postumi dell’alcool che si fanno ancora sentire, il rapporto con Claudia non ancora sistemato, il giorno dopo Macellari non si allena e la società decide di metterlo fuori rosa, come punizione e, a fine stagione, il giocatore si ritrova nuovamente senza contratto. 

Da qui in poi un lungo e inesorabile declino, ma sempre con la voglia di tornare a ritrovarsi… Nel settembre del 2004 firmò un contratto al minimo sindacale con il Pavia mettendo la clausola che, in caso di chiamata da una squadra di serie B si sarebbe potuto ritenere libero. Così, il 23 Dicembre 2004 il Catanzaro ufficializza il suo acquisto, ma le cose non andarono nel verso giusto  ed appena tre giorni dopo il giocatore venne ufficializzato anche dalla Triestina. 

Ma il Valzer delle maglie non è ancora finito e, la stagione successiva passa alla Lucchese dove rimane sei mesi, prima di essere inserito nello scambio con Osvaldo Mannucci della Sangiovannese. Nel 2007 l’ingaggio da parte del Villasimius, terza categoria sarda, poi il Vado, la Loanesi, il Finale e, nel 2010 la firma con la squadra della Bobbiese, prima categoria piacentina dove, il 4 marzo 2013, in seguito all’esonero dell’allenatore, diventa allenatore-giocatore. Stesso compito ricopre anche all’Amatrice ed al C.A.S.TOR Tortolì prima di appendere gli scarpini al chiodo a fine stagione 2014. Nel dicembre 2015 diventa allenatore del Seuolo in prima categoria sarda, abbandonando prima dell’inizio del campionato successivo.

Ora il nostro buon Fabio vive con la sua famiglia in un casolare in mezzo ai boschi a Bobbio in provincia di Piacenza, vola spesso a Cagliari dove ha lasciato l’ex moglie (con Claudia alla fine è finita) e suo figlio, canta in una cover banda di repertorio rock e gli è stata messa in testa l’idea di scrivere un libro sulla sua vita. 

 

Una carriera inconclusa la sua, avrebbe potuto avere molto di più di quello che ha avuto, ma purtroppo i vizi e gli eccessi sono così… ti prendono tutto se non li si sa gestire, lasciandoti soltanto il rimorso di quello che sarebbe potuto essere….

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