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Bologna vs Napoli 0 a 3: la cronaca del match – 11 set

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Il lupo perde il pelo ma non il vizio. 70 buoni minuti di Palacio non bastano al Bologna per non naufragare contro un Napoli non irresistibile. I partenopei vengono bloccati da una squadra davvero ordinata e compatta, che rischia addirittura di fare il colpaccio. Tuttavia, i campani devono solo portare pazienza, perché l’occasione, come al solito, viene offerta dai padroni di casa. E dopo il vantaggio degli ospiti, gli uomini di Donadoni si sciolgono come gelati al sole, smarriti per l’uscita dal prato dell’allenatore in campo Palacio. Così il bis e il tris sono serviti ed è (di nuovo) festa Napoli è l’ennesima figuraccia del Bologna. Ma riavvolgiamo velocemente il nastro per rivedere i momento salienti del match.
Donadoni schiera un 4-2-3-1 molto offensivo, con Verdi e Di Francesco larghi e Palacio dal primo minuto a supporto dell’unica punta Destro. Gli scettici pensano ad una follia del tecnico dalle origini bergamasche. Concedere il fianco al Napoli è un vero e proprio suicidio, specialmente memori del 7 a 1 della passata stagione. E invece, i rossoblù partono molto tonici. La manovra non è di qualità, ma il Bologna ha il merito di pressare molto alto il Napoli e di saper ripiegare velocemente in difesa per troncare le ripartenze ospiti. Il pressing felsineo crea diversi contropiedi, sfruttando l’esperienza di Palacio, la tecnica di Verdi e la velocità di Di Francesco. Al sesto minuto, proprio l’argentino lavora una palla meravigliosa per Verdi. Il numero 9 però non pensa minimamente al cross per l’inserimento senza palla di Palacio e Destro. Al contrario, il fantasista di Broni si incaponisce in un doppio passo con tiro a incrociare. Nonostante ciò, il suo tentativo non va molto lontano dal gol, e la sfera sfiora il palo più lontano. È il primo squillo del Bfc e non è l’ultimo di Verdi. Il solito Palacio si muove divinamente su tutto il fronte d’attacco, facendo impazzire la retroguardia napoletana. Al 10′ Jorginho è in ritardo su Rodrigo e lo stende al limite dell’area. Sulla mattonella si presenta sempre Verdi e la punizione di Simone è davvero notevole. Pepe Reina riesce solo a toccarla ed è fondamentale l’ausilio della traversa. Il buon momento dei petroniani è testimoniato dal gol annullato per fuorigioco al 19′. In tale circostanza è superlativo il cross di Palacio per Krafth sul secondo palo. La botta dello svedese è diretta in porta ma ci pensa Masina a far alzare la bandierina e a salvare il Napoli.
I partenopei alzano leggermente il ritmo, ma è soprattutto il calo del Bfc a favorire qualche il ritorno degli uomini di Sarri. In questa fase sono però fondamentali il supporto e i movimenti di Palacio. Il numero 24 è decisamente di un’altra categoria e lo dimostra a più riprese, mantenendo alta la squadra con una difesa palla magistrale. La catechesi di Don Rodrigo porta i suoi frutti perché gli ospiti bussano alla porta di Mirante solamente in un paio di circostanze, ma il portiere e la difesa rossoblù sono rocciosi. Si va dunque al riposo a reti bianche.
Nessun cambio nell’intervallo e dunque la ripresa vede le stesse squadre con atteggiamento decisamente più aggressivo e combattente. Il Napoli parte all’attacco e prova a sorprendere i padroni di casa. Tuttavia, la difesa bolognese regge alla grande, specialmente Helander è autore di una prova maiuscola. Maietta invece è costretto a uscire per fare spazio a De Maio. Dopo questa fase indolore a tinte azzurre, il Bfc torna a farsi pericoloso. Al 53′ Destro viene pescato in fuorigioco davanti a Reina. Il numero 10 si avvicina alla porta e sette minuti più tardi si ripresenta in area e sente che è il suo momento. La palla di Verdi è leggermente forte e costringe Mattia ad avere come unica soluzione quella di incrociare. Reina si fa trovare pronto, ma un rimpallo spedisce la sfera verso la porta. Il destino vuole che Koulibalì si trovi nei paraggi ed eviti il pasticcione.
Palacio è sulle gambe e il Bologna inizia a spegnersi poco a poco. I rossoblù iniziano la metamorfosi da bruco a farfalla. Il problema è che il bruco è più bello della farfalla, e il Bfc torna lentamente quello della passata stagione. Fino al gol del Napoli. Insigne esegue la sua solita sciabolata a tagliare l’area verso il secondo palo. La lettura della palla non sembra irresistibile né per Masina né per Mirante. E invece, i due petroniani si fanno uccellare da Callejon che fa 1 a 0.
Dieci minuti dopo i felsinei devono fare a meno anche del loro leader Palacio, vero allenatore in campo costretto a fare spazio a Petkovic. Il Bologna si deve aggrappare ai guizzi di Verdi e il numero 9 riesce persino a conquistare una punizione da buon piazzamento. Pulgar però decide di rubargli il calcio piazzato, manifestando la pazzia di un Bologna che non c’è più. Il cileno, infatti, non solo spara a San Luca la punizione, ma poco dopo serve pure a Mertens il pallone del 2 a 0.
Come se non bastasse a rattristire la serata dei tifosi bolognesi, la squadra di Donadoni non pensa nemmeno all’onore della maglia che indossa, come tante volte è successo nell’arco della passata stagione. Così, all’88’, arriva l’umiliante tris. Tutti a casa.
Riusciremo davvero ad imparare da queste dure batoste? Difficile da dire. Non tutto è da buttare, ma la sostanza è sempre la stessa. Sarà una dura annata per Donadoni, per il Bologna e per i tifosi, l’unica certezza di questa squadra. Insieme a Palacio.

Fonte immagine di copertina: Tuttosport.com

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