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Poli ai microfoni di Radio Deejay: “Bisogna andare in campo e far conoscere Bologna al calcio.” – 15 Ott

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Derby in vista per il Bologna, petroniani contro estensi che si affrontano in un match carico di ricordi e di storia, ma anche denso di tensione molto più attuale: i rossoblù puntano a infilare un filotto di tre partite consecutive vinte (un risultato di questo tipo manca da più di tre anni), mentre i biancazzurri vogliono riscattare a tutti i costi l’inizio di stagione sotto le aspettative, nonostante il bel gioco espresso dalla squadra di Semplici. A riguardo di questa sfida è intervenuto nella giornata di ieri Andrea Poli ai microfoni di Radio Deejay, parlando della situazione del suo Bologna: “La squadra era partita bene un anno fa, poi ha perso convinzione anche a causa di qualche infortunio. Ma la squadra era molto buona, anche se nella seconda parte dell’ultimo campionato ha fatto meno bene. Quella rosa aveva bisogno di un po’ di tempo per fare meglio.” Passaggio obbligato su Mattia Destro, giocatore che per le sue prestazioni sul campo divide la piazza tra sostenitori e non: “Mattia è un calciatore che è da tanto in Serie A, ha segnato tanto e farà ancora tanti gol, ne sono certo. La squadra della scorsa stagione aveva bisogno di giocare ancora insieme, c’era poca esperienza. Adesso stiamo costruendo qualcosa, ci sono ragazzi hanno voglia di fare bene. Quest’anno sono stati acquistati calciatori più esperti, questo mix ha formato un gruppo che vuole migliorare e che può pensare di disputare un campionato importante.” Oggi Poli è un giocatore tornato al centro di un progetto, metronomo di un centrocampo come quello felsineo ricco di talenti grezzi pronti per esplodere, ma nella passata stagione a Milano sponda rossonera ha vissuto una stagione ben diversa da quella attuale: “Si è trattato del primo anno in cui sono stato messo ai margini, ma non mi sono mai dato per vinto. Ho sempre dato tutto in campo e in allenamento, ricordo quando giocai poco ma lo feci da protagonista. Contro Bologna e Lazio conquistammo quattro punti preziosi, quelle gare mi hanno permesso di essere importante in un momento delicato della stagione. Mi sono sempre allenato al massimo, è stato un anno formativo anche se ho giocato poco. Fa soffrire una stagione del genere, ma ti tempra come calciatore. In passato ero sempre stato protagonista in campo, l’anno scorso meno. Un calciatore vuole sempre giocare, è ovvio.” L’ex Milan e Sampdoria ha contribuito a ridare smalto ad un reparto nevralgico come il centrocampo, rimasto orfano di quel Blerim Dzemaili, giunto tra mille dubbi e fautore di una stagione da favola, dopo gli arrivi di Gonzalez e De Maio a rinsaldare il reparto arretrato. Un reparto dove però il Bologna ha qualche problema è l’attacco, le difficoltà nel segnare ci sono e sono evidenti, ma si può migliorare: “Bisogna fare un passo avanti dal punto di vista mentale, cioè cercare di andare in campo e giocare per far conoscere Bologna al calcio. Da un po’ di anni manca questa filosofia, tutti hanno bisogno di questo secondo me. Dal club al tecnico, passando per calciatori e tifosi. Che domani ci faranno sentire sostenuti.” Una mentalità da condottiero che Poli ha acquisito col tempo, passando da trequartista con i blucerchiati a mediano di quantità e qualità con i rossoneri, acquisendo maggiore cattiveria e personalità: “Cerco sempre di abbinare le due cose, a volte mi riesce meglio e a volte no. Ma ho sempre ammirato i centrocampisti in grado di interpretare bene le due fasi, ma non è semplice.

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