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Bologna

Destro, questo è il momento del riscatto – 10 Nov

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Il momento è delicato e Donadoni non vorrebbe farsi mancare nessuna alternativa: la pace con Destro s’ha da fare.

non è il momento, non è il momento di scherzare
qui c’è un casino, un casino di cose da fare.
Canta Max Pezzali in Il mio secondo tempo. La rottura tra giocatore e allenatore non è stata così profonda l’anno scorso ma, questa volta, si cambia marcia oppure bye bye.
Donadoni si è reso conto che, in questo momento (appunto), non può fare a meno di uno dei suoi giocatori comprati per essere il cardine della squadra come ha fatto per gran parte della stagione fin qui e, allora, via alle prove di chiarimento: più continuità negli allenamenti, in cambio riceverà quella fiducia valevole per rilanciarsi.

ho superato, ho superato la metà
del mio viaggio e mi devo sbrigare
che c’è il mio secondo tempo e non voglio perderlo.

Dopo due anni sotto le Due Torri, il numero 10 ha (quasi) oltrepassato il tassello della metà del suo cammino bolognese che, a meno di prolungamento contrattuale, terminerà nel 2020. Ciononostante, già uno degli ultimi, se non l’ultimo, dei treni disponibili stanno per partire e Mattia ha la valigia in mano. No, non per andarsene come la società ha pensato fino ad una settimana fa, bensì per salire in carrozza e, perché no, piano piano prendere il posto del capotreno.

Questo è il secondo tempo, un ripartire da zero, in primis perché il gol manca dalla partita casalinga contro il Pescara datata 14 maggio (era ancora il primo tempo…), e in secundis per il semplice motivo che un chiarimento faccia a faccia fa azzerare, almeno temporaneamente, tutti i disguidi.

Il Verona sarà il crocevia, il primo tentativo di fiducia e conseguente cambio di modulo: 4-3-3 o 4-3-2-1, in cui Verdi comunque fungerà da cardine, poco importa
perché io un po’ mi sento come all’inizio dello show
però è il mio secondo tempo e io voglio godermelo
perché io, io spero tanto che sia splendido. Come tutti noi.

 


 

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