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Rdc – Ora il Bologna ha una difesa Mondiale – 15 Nov

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Krafth ed Helander vanno dritti al mondiale, mentre Verdi e Di Francesco non possono giocarsi le loro carte, dato che l’Italia, l’edizione di Russia 2018, se la guarderà dal divano. Come riporta Massimo Vitali sul Resto del Carlino di oggi, in pochi a inizio stagione si sarebbero immaginati un esito del genere; anzi, in molti confidavano in un’ottima stagione degli attaccanti rossoblù proprio per riuscire a strappare a tutti costi un biglietto che li avrebbe portati a Mosca.

Il campo ha invece detto altro, ma quello che è certo, dai verdetti di questi giorni, è che Donadoni ha ora a disposizione una difesa Mondiale. Sì, perché oltre ai due scandinavi, qualche settimana fa, aveva strappato il pass per la Russia anche Gonzalez, che nella Costa Rica gioca praticamente sempre titolare. Inoltre, se alla Grecia fosse riuscita la rimonta contro la Croazia, si potrebbe contare anche Torosidis insieme ai suoi compagni. Ora, è chiaro che il fatto di partecipare a un Campionato del Mondo non migliori magicamente le doti tecniche dei calcatori, ma i punti fermi e soprattutto i miglioramenti del pacchetto arretrato rossoblù sono sotto gli occhi di tutti. Gonzalez, quando arrivò in ritiro, sembrava un oggetto misterioso, di cui ci si domandava l’attitudine a giocare in una difesa a quattro, mentre ora è diventato un pilastro della difesa, trovando una continuità incredibile praticamente dal primo minuto giocato in campionato.

Accanto a lui abbiamo Helander, che fino alla scorsa estate era il difensore che veniva inserito quando uno tra De Maio e Maietta era infortunato o squalificato, mentre adesso si è preso con pieno merito il posto da titolare al centro della difesa. Lo ripetiamo da inizio anno: probabilmente nessuno, in ritiro, si sarebbe aspettato che, a questo punto del campionato, la coppia di centrali titolare sarebbe stata questa, e invece il loro posto se lo sono conquistato con merito, così come con merito sono arrivati al Mondiale. Discorso diverso invece quello da fare per Krafth, che a Bologna rimane comunque un giocatore incompiuto, ma comunque con ampi margini di miglioramento.

 

Chiudiamo infine tornando agli italiani: sfumato il sogno mondiale, per Verdi e Di Francesco ora l’occasione potrebbe essere ancora più ghiotta, perché con l’aria che tira a Coverciano non è da escludere che colui che verrà nominato Commissario Tecnico possa decidere di attuare una rivoluzione, puntando su giocatori che finora l’azzurro l’hanno vestito poco. Stesso discorso potrebbe valere per Masina: se riuscisse a compiere il famoso salto di qualità, con la penuria di terzini sinistri che c’è in Italia, una sua chiamata potrebbe essere tutt’altro che impossibile.

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