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Bologna

RdC: Tanto lontani, quanto vicini – 24 nov

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Sara Melotti e News Fantacalcio.it

 

 

Uno schiocco di dita, chiudere gli occhi per un attimo, tornare indietro con la mente, lasciare che i pensieri abbiano la meglio, che i ricordi vincano sulla parte razionale: ed eccoti lì, a ripensare al campionato 2011-12, 51 punti in classifica, squadra che gira bene, nono posto finale, Stefano Pioli al comando, Alessandro Diamanti e Gaston Ramirez a ispirare Marco Di Vaio. Riapri gli occhi. Noti delle analogie. E penso sia giusto analizzarle: l’anello di congiunzione tra quell’annata e questa, nonostante non sia ancora finita, è Lui, quel ragazzino (ora ragazzo, ormai uomo) di Fray Bentos che, con l’andatura dinoccolata, in quei due anni ci ha fatto sognare. Domani torna qui, per la prima volta da avversario, e allora un parallelismo è più che lecito, e spero me lo concediate.

Già, perché, come dice il Resto del Carlino, i punti di contatto sono tanti, a partire proprio dal nono posto in classifica finale per quel 2011-12, attuale in questa stagione. Solo il tempo ci dirà come potrà finire questo campionato: la sensazione è che se il Bologna dovesse mantenere questa posizione, avrà fatto un lavorone.

E ora, i protagonisti: vertice di quell’attacco Marco Di Vaio, bomber che trascinava i felsinei; ora, quasi all’opposto per carattere e per tipologia di attaccante, Mattia Destro, al quale però lo stesso club manager rossoblù continua a dispensare preziosi consigli tutti i giorni a Casteldebole, sapendo che Mattia custodisce dentro di sé un enorme potenziale: bisogna solamente trovare le corde giuste da stimolare (Verona docet).

Poi, quell’Alessandro Diamanti molto sudamericano e il nostro Rodrigo Palacio che è argentino vero, ma incredibilmente “italiano” per certi aspetti, come sotto il punto di vista della consistenza e della determinazione, anche e soprattutto quando si cala nei panni dell’assist-man. Entrambi sia realizzatori che fornitori di passaggi cruciali, giocatori determinanti nell’economia di una partita.

Il dolce, per finire: quel parallelismo così lieve, così poetico, quasi romantico tra due giocatori belli da vedere su un campo di calcio. Simone Verdi contro Gaston Ramirez sarà la sfida della fantasia, del genio calcistico. L’uno erede dell’altro. Al tempo l’ultima parola. Al Dall’Ara, sabato, la penultima.

 

Ricordando il passato, sognando il presente.

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