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Milan vs Bologna 2 a 1: la cronaca del match – 11 dic

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Contro un Milan reduce dal pareggio di Benevento con gol di Brignoli e dalla sconfitta in Europa League a favore del Rijeka, vincere non era una missione impossibile per il Bologna. Eppure, da un anno a questa parte, i rossoblù continuano a collezionare figuracce. Nei primi minuti gli uomini di Donadoni si lasciano schiacciare senza motivo dai rossoneri di Gattuso, finché essi non trovano il vantaggio. La reazione è immediata, i felsinei trovano il pareggio e concludono un buon primo tempo. Ma nella seconda frazione di gioco i petroniani sbagliano l’impossibile in attacco, mentre in difesa gli svarioni sono preoccupanti, fino al 2 a 1 milanista. Ancora una volta arriva la reazione ospite, ma è come piangere sul latte versato. Il Bologna perde e perde male. Non per lo score, sia chiaro. Semplicemente ancora una volta il Bfc potrebbe puntare ad un bersaglio più grosso, l’Europa League, e invece si dimostra una squadra da salvezza ma nulla di più.
Ma riviviamo nel dettaglio questa deludente sconfitta.

Pronti, partenza, via! Il Milan scende in campo, il Bologna no. I rossoneri premono sull’acceleratore fin dai primi minuti, anche se la velocità di manovra lascia assolutamente desiderare. Inspiegabilmente gli ospiti si relegano in difesa con atteggiamento passivo, aspettando un contropiede, una buona chance, forse un miracolo dal cielo. La normale conseguenza è la rete dei padroni di casa, che arriva dopo soli dieci minuti. Senza troppa fatica, lancio lungo per Kalinic, sponda dell’ex Fiorentina per Bonaventura che tira trovando la deviazione fatale per il dormiente Mirante. Milan 1, Bologna 0.
Driiin driiin! Suona la sveglia e il Bologna si desta e, scusateci io gioco di parole, lo fa grazie a Mattia Destro. L’attaccante numero 10 si carica sulle spalle la squadra, forte di una grande intesa con Palacio e Verdi e di una condizione atletica decisamente migliore. Così, dopo qualche chance concessa ai padroni di casa, al 21′ arriva la prima occasione enorme a favore dei petroniani. Filtrante di Nagy – titolare al posto dello squalificato Poli – per Destro, che controlla e va al tiro, ma è eroico l’intervento di Montolivo a togliere le castagne dal fuoco. Sul corner successivo tocca a Verdi mettere i brividi a Donnarumma e ai milanisti. La gioia è ormai vicina e arriva al 23′. Destro galoppa sulla sinistra, punta Musacchio, lo salta secco e serve intelligentemente il pallone per Simone. Il fantasista di Broni non stoppa benissimo, alzandosi la palla, ma il calcio al volo è spettacolare e si spegne appena sotto l’incrocio.
A questo punto la partita si fa incerta. Il dominio territoriale è frammentato da continui cambi di fronte e azioni potenzialmente pericolose. I padroni di casa ci provano al 29′ con Kessie e al 41′ con la torsione di Bonucci, ma in entrambi i casi c’è Mirante a dire di no. Il Bologna sembra difendersi con più ordine e forse proprio per questo riesce ad offendere con più continuità e veemenza. Al 37′ Verdi è caparbio a cercare la conclusione, anche se il suo tiro si spegne malamente alto sulla traversa. Più pericoloso è sicuramente Palacio al 44′. L’argentino sfrutta un’ottima combinazione sulla catena di sinistra, parte in velocità ed entra in area. Purtroppo nessun compagno di squadra segue l’azione, e l’ex Inter è costretto a servire un pallone forte tra Bonucci e Donnarumma, che per poco non sfiorano l’autorete.
Il duplice fischio manda tutti negli spogliatoi a bere un thè caldo e a scaldarsi dalla neve. Nessuno dei due allenatori applica modifiche o interventi e dunque si passa alla seconda frazione di gioco.
Il Milan inizia il secondo tempo con più piglio, affidandosi alle verticalizzazioni di Bonucci per scardinare la difesa emiliana, che invece sembra reggere l’urto. Addirittura al 54′ Nagy per poco non approfitta di una bella combinazione di sponde di Palacio e Destro. I padroni di casa crescono sempre più e Gattuso cambia totalmente l’assetto inserendo Cutrone e Silva a discapito di Kalinic e Abate. E al 76′, i rossoneri sono finalmente pronti per sferzare l’attacco e ferire il Bfc. Nasce tutto da una rimessa laterale colta da Borini. Il numero 11 va al cross dalla trequarti e trova la testa del puntualissimo Bonaventura che sigla la doppietta personale superando in stacco, non si sa come, il colpevole e distratto Torosidis. Milan in vantaggio e Bologna che si risveglia dall’ennesimo e incomprensibile torpore. La squadra di Donadoni inizia ad offendere i rossoneri che si rintanano in area in attesa di sfruttare qualche contropiede. I felsinei provano il blitz al 78′: cross divino di Masina per io colpo di testa di Taider che chiama al miracolo Donnarumma. Il secondo attacco lampo dei bolognesi arriva sessanta secondi dopo, quando Masina centra la traversa con un tiro deviato. Ben presto i padroni di casa capiscono quanto sia pericoloso avere un atteggiamento così passivo e iniziano a far girare palla, sfruttando la qualità dei propri interpreti. Esattamente ciò che avrebbe dovuto fare il Bologna, che invece ha persistito nella tattica folle di concedere il fianco all’avversario, sperando che esso non ti possa colpire. Il Milan riduce notevolmente i rischi, anche se non tutti. C’è tempo infatti per un’ultima enorme chance a favore dei petroniani. All’87’ una interessante punizione di Verdi trova la capoccia di Destro, che anticipa tutti ma non riesce a direzionare il pallone nello specchio della porta.
Ogni tentativo successivo si rivela inutile e così i milanisti possono festeggiare il ritorno al successo dopo 399 minuti senza segnare un gol in casa.

Perdere non fa mai bene sia chiaro, ma quando i tre punti erano davvero alla portata l’amarezza regna sovrana. Questa sera il Bologna poteva davvero vincere, eppure, per l’ennesima volta, il blasone dell’avversario pare aver impaurito i rossoblù. I felsinei si dimostrano amici delle grandi d’Italia, capaci di resuscitare anche un Milan davvero mediocre. Situazioni del genere le abbiamo già viste anche l’anno scorso e la domanda sorge spontanea: davvero i felsinei entrano in campo con paura dell’avversario? La medicina che Donadoni deve somministrare ai suoi ragazzi allora non risiede nel lavoro e nell’allenamento, ma in un bel ripasso di storia del calcio italiano. Forse i giocatori del Bologna non lo sanno, ma quella maglia che indossano è la divisa dello “Squadrone che tremare il mondo fa”, di una società che è stata sul tetto d’Europa, e che ha vinto ben sette scudetti. Forse i giocatori rossoblù non lo sanno, e allora Saputo dovrebbe riprendere l’idea del tanto odiato (ingiustamente) Tacopina: regalare un bel libro sulla storia del Bologna, quello “Squadrone che tremare il mondo fa”.

 

Fonte immagine di copertina: Lapresse.it

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