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Il Punto sul Bologna – La prescrizione

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Io sono per la prescrizione. La prescrizione di tutti i reati, o presunti tali, che gravano sulle spalle del Bologna Football Club 1909. E ce ne sono tanti. A cominciare da quella follia compiuta dal dottor Saputo Joey che dal lontano Canada, o Canadà come si sarebbe detto un tempo, ha buttato sul blando tavolo un chip d’entrata di un centinaio di milioni di euro per entrare nell’orrido gioco italcalcistico. Quell’orrido gioco dove viet-cong dell’opinione si annidano dietro ogni cespuglio, pronti a sputazzare sui propri idoli pur di aver ragione. A cominciare dal sottoscritto, ça va sans dire.
Be’, a chi mette così tanto denaro sulla roulette, questo disfattismo metodologico e fazioso potrebbe creare anche un vaghissimo fastidio bassoventrale. Beninteso, viene fatta salva la critica costruttrice. Quando c’è. Ma il dottor Saputo Joey tira dritto e se ne fotte (il francesismo è per gli amici canadesi). E continua a investire. Una follia da codice penale. Ma, come detto, sono per la prescrizione: concediamogliela questa voglia di mettere della pilla a pioggia su Bologna, va là.
Ma ecco che si smuove il primo cespuglio: “E con Verdi come la mettiamo?”. La mettiamo dove abbiamo messo Diawara. A meno che, non si chieda al grande peccatore Saputo di immettere denaro senza immaginarne un equilibrio tra entrate e uscite. Personalmente, ci metterei la firma da qui all’eternità: prendere giocatori a due spicci (Diawara, appunto, e Verdi) e rivenderli a cifre alte. Come fa la Santissima Atalanta. O la Samp-SacroGraal-Doria. Ma se viene fatto qui a Bologna, qualcuno storce il naso. 
E la prescrizione la concederei perfino a Destro che, silenziosamente, ha raccolto nel proprio bagaglio una quantità indescrivibile di aggettivi non sempre piacevoli. Li ha raccolti e pur non essendo il principe dei comunicatori sta provando a dissipare i periodi bui. Sono per la prescrizione perché vederlo correre, con quella maglia addosso, verso il pubblico, il proprio pubblico, è ancora una grande soddisfazione e contiene ancora le speranze della maggior parte dei tifosi rossoblù. Insomma, con atto giuridico cancelliamo le sue e le nostre pene.
Infine, in questo inizio d’anno, la prescrizione la chiederei un po’ per tutti noi. Perché amare il Bologna è facile. È tanto facile quanto sia distruttivo. E siamo bravissimi a darci le martellate sulle castagne. Ma finché piace…

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