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RdC – Destro c’è, il modulo quasi – 1 Mar

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Il sarto Bigon, all’inizio della stagione, non poteva immaginare che l’abito per Mattia Destro avrebbe avuto così tanti strappi nel corso della stagione. Il dirigente, a quanto pare, sperava di vedere il Bologna giocare col 4-2-3-1, ma i vari infortuni di Di Francesco, Verdi, Palacio gli hanno rovinato i piani. Anzi, anche il numero 10 ci ha messo del suo tra musi lunghi e discontinuità. Quali sono, però, i suoi numeri?

Mattia ha giocato 72 partite con Donandoni in panchina, nelle quali ha realizzato 25 reti, quindi una media di un gol ogni 2,88 partite giocate.
Una statistica tutt’altro da buttare, considerando che è il “marchio di fabbrica” di tutta una carriera: da Sannino a Garcia, da Gasperini a Ballardini ha viaggiato leggermente più basso (2,3-2,4) ma è anche da considerare l’avventura burrascosa al Milan e la prima parte a Bologna con Delio Rossi. Insomma, Destro, nel bene e nel male, ha sempre equlibrato stagioni buone e cattive, rimanendo sempre sui suoi numeri.
Una cosa, però, è certa: l’attaccante marchigiano ha avuto difficoltà anche perché la “specialità” dell’allenatore è quella di trasformare i fantasisti in goleador (Parolo, Dzemaili, Giaccherini, Giovinco, Verdi) e l’unico attaccante che è riuscito a “stargli dietro” è stato Cristiano Lucarelli, a Livorno: 43 partite disputate tra campionato e Coppa Italia e media gol da capogiro di un gol ogni 1,4 partite.

Ora come ora, Destro si è ripreso (nuovamente) il Bologna con 6 gol e 3 assist nelle ultime 12 partite da titolare. L’avvicinarsi della fine della stagione convincerà Donadoni a puntare con convinzione sul 4-2-3-1?

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