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Il Punto sul Bologna – Piccole faccende

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lanuovasardegna.it

 

 

Avrebbe dovuto essere il giorno per ricordare Lucio Dalla. Un giorno importante, per i tifosi del Bologna, nonostante la sconfitta di 24 ore prima. Contro la Spal. Contro Ferrara, in uno dei derby che prestano evidenza calcistica alla nostra regione.
Poi accade che d’improvviso ci sia altro. Il nome di un ragazzo di 31 anni. Che non ha mai vestito la nostra casacca. Anzi, che veste quella della nostra rivale nello scontro più affascinante e antico che ci sia, quello che valica gli Appennini.
Un nome che rimane vivo mentre il corpo a cui dava cittadinanza no. Si può definire Morte o, edulcorando, Mancato risveglio. Non cambia. Davide Astori non sarà più in campo. E a Firenze e a Cagliari non vedranno più nemmeno la maglia con quel numero, con il suo numero. È stata affidata alla memoria.
Poi ci sono state le elezioni, dove c’è chi ha festeggiato e chi no. Poi c’è stata la notte degli Oscar, dove c’è chi ha festeggiato e chi no. La ripartizione dei diritti tv, dove c’è chi ha festeggiato e chi no. E tra un brindisi e un pianto, quel nome si è lentamente disciolto divenendo solo una questione di cronaca autoptica.
Eccoci tornati, dunque! Alè. “Ma che gol ha sbagliato Destro?”, “Saputo deve mandare via quello, questo e quest’altro”, “Macché, ci vuole la pilla sul tavolo!”, “Con Donadoni non andiamo da nessuna parte” e via dicendo con la nostra rassicurante distanza da tutto e da tutti.
Chi studia la psiche ci racconta che è un atto difensivo, il nostro allontanarci da ciò che ci impaurisce e ci rende, tutti, così caduchi e precari su questa terra. È un atto naturale, dimenticare. E dimenticheremo.
Dimenticheremo perfino quanto possa essere odioso e insopportabile tutto quel malessere che “da qualche parte si deve pure sfogare”. E torneremo alle piccole faccende che ci riguardano. Anzi, come detto, siamo già tornati.
Perché la morte appartiene solo a chi muore.
Che gol incredibile ha sbagliato Destro! Che odio! Che fastidio!

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