Ieri pomeriggio, quando, intorno alle 14.00, tantissimi tifosi rossoblù hanno potuto conoscere le formazioni della partita tra Bologna e Atalanta, lo stupore era il sentimento prevalente. Già perché Mattia Destro veniva lasciato in panchina, e al suo posto, come terminale offensivo, c’era Felipe Avenatti.
La partita poi, è andata come sappiamo, nel senso che il buon Felipe, che tanto bene farebbe, a mio avviso, affianco ad un altro attaccante e non vicino ad un trequartista, non ha saputo quasi mai rendersi pericoloso, se non con un colpo di testa facilmente neutralizzato da Berisha.
Il punto è: perché a Bologna ci deve sempre essere un nemico? Perché ci saranno sempre gli schieramenti? Al momento, la petroniana calcistica è divisa, e in modo eloquente, tra chi sostiene Destro e chi invece è dalla parte di Donadoni. O bianco o nero.
Fatto sta che dopo l’errore di settimana scorsa contro la Spal, e dopo le parole in conferenza stampa, credevamo che ieri sarebbe partito titolare. Ma allora, qual è il problema tra Destro e Donadoni?
Allo spogliatoio l’ardua sentenza, Noi non possiamo fare altro che ipotizzare, con idee più o meno fantasiose, e sperare di prenderci.
Nato e cresciuto in periferia, inizia a collaborare con 1000 Cuori Rossoblu nel novembre del 2015. Al momento gestisce tutto ciò che riguarda la Primavera del Bologna, tra approfondimenti, cronache dei match e calciomercato.
Calciatore fallito, aspirante giornalista.