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Le incertezze di Donadoni contro la solidità biancoceleste – 17 mar

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Valentino Orsini


Ci risiamo, sempre i soliti discorsi e le solite incognite: riusciranno i rossoblù a portare a casa dei punti contro una big?. Ai posteri…ve la faccio continuare, tanto è facile. 

Il match di domani sera all’Olimpico di Roma contro la Lazio è sicuramente uno dei più difficile del campionato, e la classifica lo testimonia ampiamente, visto che gli uomini di Inzaghi si sono portati al quarto posto, in pienissima lotta Champions. 
Donadoni, oltre alla febbre, deve risolvere qualche dubbio legato alla formazione. Innanzitutto il modulo, sarà 3-5-1-1 o 4-3-3?. Anche qui si potrebbe citare Manzoni chiedendo appello ai posteri, ma proviamo a sbilanciarsi e a dire difesa a 3.
Con questo schieramento sarebbero sicuramente più facili le letture difensive, soprattutto sugli esterni, che con una difesa a 4 e un centrocampo a 3, avrebbero maggior libertà. Con una difesa, che in fase di non possesso scala a 5, si avrà una copertura dell’ampiezza ottimale, mentre in mezzo al campo le due mezz’ali e il metodista davanti alla difesa dovranno chiudere le linee di passaggio interne. 
Il secondo dubbio è rappresentato dal ruolo di centravanti. Sicuramente l’uomo alle spalle dell’unica punta sarà Verdi, ma davanti chi giocherà?. Palacio è definitivamente recuperato, ma la seconda panchina consecutiva per Mattia Destro avrebbe del clamoroso. Vedremo anche qui, tenendo in considerazione che l’argentino non gioca da diverso tempo, e metterlo dal primo potrebbe essere un rischio, mentre Mattia garantirebbe meno velocità nelle ripartenze, anche se tenerlo in panchina potrebbe causargli più di un malumore. 

Per Inzaghi invece solito 3-5-2 o meglio, 3-4-2-1, con Felipe Anderson e Luis Alberto a sostegno di Immobile. Non cito Milinkovic Savic perchè potrebbe non giocare la sfida dell’Olimpico per un lieve affaticamente muscolare. Oltre a lui, assente anche Lulic per infortunio.

Ecco quindi il probabile 11 di domani sera:

Sulla sinistra trova posto Lukaku, mentre in difesa Wallace, Bastos e Luiz Felipe sono in gioco per una maglia, con il primo favorito. Del resto tutto confermato.

Per i rossoblù come detto 3-5-1-1. In difesa ballottaggio RomagnoliGonzalez, mentre in mezzo al campo Donsah sostituirà ancora l’infortunato Poli. Davanti dubbio Palacio-Destro.

Sarà complicatissimo avere la meglio di una squadra solida come quella di Simone Inzaghi, che è un allenatore italianissimo, non tanto per la cittadinanza, ma per il tipo di gioco e di ideale. La fase difensiva laziale si sviluppa senza un pressing feroce, ma adottando uno schema di posizione con la difesa abbastanza bassa, per allungare gli spazi disponibili per eventuali ripartenze. La costruzione dal basso dei laziali non è sempre perfetta, e quando si trovano in situazioni di difficoltà, si tende spesso ad alzare il pallone verso Milinkovic, che sempre, o quasi, vince il contrasto aereo e smista palloni qua e là grazie alla sua tecnica. Senza il serbo la manovra cambierà sensibilmente, e quindi vedremo spesso uno tra Luis Alberto e Felipe Anderson, abbassarsi sulla linea dei centrocampisti per far partire l’azione con maggior qualità.

Il Bologna con il 3-5-1-1 si rischia di abbassare troppo, ma soprattutto di non ripartire. Bisognerà avere il coraggio di rischiare il passaggio filtrante e le due ali saranno chiamate ad uno sforzo fisico importante: soprattutto Di Francesco, che se la vedrà con la fisicità, la potenza e la velocità di Lukaku. 

Portare a casa anche solo un punto sarebbe un successo. Ci si aspetta una reazione dal punto di vista della prestazione, sperando di andare alla sosta con un morale un po’ più alto dell’attuale.

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