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Meteore Rossoblù – La Rockstar – 22 Mar

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Capello lungo legato da un elastico, barba poco curata, a guardarlo in faccia m’ha sempre dato l’idea di un cantante rock maledetto che, ormai sulla via del tramonto passa le sue giornate a letto e le sue sempre troppo lunghe notti a strimpellar qualcosa alla chitarra con davanti un posacenere ricolmo di sigarette normali e di sigarette “divertenti” e una bottiglia di Jack Daniels mezza vuota da bere rigorosamente a collo. Questo è solo un parto della mia fantasia, in realtà lui non è un cantante, è un calciatore, ottimo ragazzo e volenteroso, professionista esemplare come tutti gli svedesi ed era arrivato a Bologna nel mercato di gennaio 2014 perché, insieme a Ibson, era considerato l’uomo giusto per guidare la squadra verso la salvezza. 

John Erik Gunnar Friberg è un centrocampista nato il 10 febbraio 1986 a Lindome in Svezia, un piccolo paese di appena 3000 abitanti a pochi chilometri da Göteborg, e in un paese con così poche anime non è difficile mettersi in mostra come il miglior calciatore tra tutti. Muove i suoi primi passi nel calcio con la squadra del Västra Frölunda, squadra che, nel suo paese, è un po’ come l’Atalanta per noi, rinomatissima per il suo settore giovanile che sforna giocatori pronti per i grandi palcoscenici in continuazione. Esordisce in prima squadra durante il campionato 2005/06 in cui gioca 32 volte mettendo a segno 3 reti prima di passare, nel gennaio 2007, all’Häcken BK. Esordisce in Europa League il 2 agosto 2007 nel turno preliminare vinto per uno a zero contro il KR Reykjavík, mentre durante la competizione vera e propria gioca solamente 20 minuti divisi tra i due scontri contro lo Spartak Mosca. Dopo 94 incontri e 5 gol in maglia giallonera il 16 dicembre 2010 firma per i Seattle Sounders Fc, trasferendosi in MLS negli USA dove rimane solamente un anno, gioca 26 incontri conditi da un solo gol e vince la U.S. Open Cup prima di tornare, il 12 dicembre 2011, in Svezia firmando per il Malmö FF. Rimane nel suo paese due anni vincendo l’accoppiata Allsvenskan (il loro scudetto) e Supercupen nel 2013 e, dopo 51 incontri e 6 reti il 31 gennaio 2014, durante gli ultimi giorni di calciomercato in Italia, si trasferisce nel belpaese passando al Bologna a titolo definitivo. Arriva in una società a pezzi, dove ormai gli episodi deliranti sono all’ordine del giorno e le teste pensanti sono troppe tanto che, al suo arrivo, quasi tutta la società è sorpresa di quest’operazione perché nessuno sapeva niente. Non ne sapeva niente l’allenatore Ballardini, non ne sapevano niente il presidente Guaraldi e il suo consigliere, non ne sapeva niente Salvatore Bagni… pare sia una mossa a sorpresa di Zanzi e Polenta per cercare Di recuperare il loro spolvero ormai perso ma la realtà è che la squadra Rossoblù si trova in casa dal niente un giocatore non voluto e non utile. L’allenatore Ballardini non sa veramente cosa farsene, lo prova in diversi ruoli, addirittura anche trequartista senza mai trovargli una collocazione in cui possa servire. Esordisce nella partita persa a San Siro contro il Milan per 1 a 0 il giorno di San Valentino e già dai primi palloni toccati ci si rende conto della grande “utilità”del suo acquisto con prestazioni sempre peggiori che toccano l’apice nella partita contro il Genoa quando i grifoni (come aveva fatto anni prima la Sampdoria ma ottenendo lo stesso risultato purtroppo) provano a far vincere il Bologna in tutti i modi ma, in una squadra che non riuscirebbe a creare occasioni da gol nè a segnare nemmeno contro undici peluches di panda appoggiati immobili sul manto verde e zavorrati per fare in modo che non cadano, lo svedese si mette in mostra sbagliando un gol clamoroso solo davanti a Perin ed effettuando un cross d’esterno in teoria direzionato in mezzo all’area che finisce dritto sulle gradinate. A fine stagione la squadra retrocede in Serie B ma, nonostante ci si prepari ad affrontare il campionato cadetto, lo svedese viene messo fuori rosa perché ritenuto inutile anche per quello e non vede più il campo nemmeno dalla panchina fino al 4 gennaio 2015 quando, dopo aver rescisso il contratto con la squadra felsinea, passa all’Esbjerg a titolo definitivo. Rimane in Danimarca meno di un anno e, dopo appena 16 partite e un gol, torna in MLS per giocare con gli Seattle Sounders, dove il 29 ottobre segna, contro i Los Angeles Galaxy, il gol del definitivo 3 a 2 nella sfida valida per i Play-Off. Dopo 38 presenze nella squadra americana e la conquista del campionato 2016 il 3 gennaio 2017 firma un contratto di 4 anni con la squadra dell’Häcken, tornando a vestire la maglia giallonera 7 anni dopo la fine della sua prima avventura.

Durante la sua carriera, Friberg, veste anche la maglia della nazionale svedese in due occasioni nel 2012. 

 

Nonostante l’aspetto da Rockstar dannata Friberg si è dimostrato un ottimo professionista e un bravissimo ragazzo, peccato per che, queste qualità, su un campo di calcio non servano e la sua permanenza a Bologna si è rivelata molto più simile a  una canzone de “Il Volo”piuttosto che un pezzo Rock!!!

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