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Meteore Rossoblù – L’eroe dello scudetto – 5 Apr

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Oggi, per iniziare, vi chiedo uno sforzo… tranquilli, è una cosa facile, da fare ad occhi chiusi e con la pipa in bocca, ve lo giuro. Facciamo un esercizio semplice, ripetiamo tutti assieme la formazione dell’ultimo Bologna vincitore del campionato, pronti? Andiamo: Fabre, Diagouraga, Bangoura, Terzi, Claiton, Carlos Alberto, Runstroem, Hansson, Meghni, Della Roc…

Ok ok, scusate, ma non interrompetemi, non datemi del pazzo… la conosco benissimo la formazione del 1963/64, quella dello storico spareggio con l’Inter, ma l’ultima a portarsi a casa un campionato in realtà fu questa, quella degli allievi allenati da Stefano Pioli nel campionato 2000/01 che sconfisse ai rigori in finale la Roma e, in difesa, poteva contare sulle prestazioni di Claiton, il giovane brasiliano portato sotto le due torri da Cinquini.

Claiton Dos Santos Machado, nato a Santa Helena De Goiás il 7 settembre 1984 è un difensore brasiliano che, dopo aver mosso i primi passi nel mondo del pallone nelle giovanili del Campo Grande di Rio De Janeiro nell’estate del 2000 viene acquistato dall’allora direttore Oreste Cinquini per rinforzare il reparto arretrato delle giovanili Rossoblù. Dopo le buonissime prestazioni tra gli allievi l’allenatore Francesco Guidolin lo fa esordire in prima squadra il 17 giugno 2001 all’ultima giornata di campionato nella sconfitta per 2 a 1 contro l’Inter e, appena due settimane dopo, vince lo scudetto allievi al primo tentativo, battendo ai calci di rigore la Roma sopratutto grazie alla grande prestazione del portiere Fabre che ne para tre consecutivi. Nel gennaio 2002 il Milan, attirato dalla ottime prestazioni di questa promessa, lo mette sotto contratto per le sue giovanili e, nella stagione 2004/05 lo gira in prestito al Prato in Serie C1 dove gioca una partita e, la stagione successiva, al Lecco in Serie C2 dove ne gioca sette. La svolta per il giocatore arriva nell’estate del 2006, quando passa in comproprietà al Varese in C2 e dove, tra il 2008 ed il 2010 assieme alla squadra effettua un doppio salto di categoria arrivando, nel giro di due stagioni, in serie B. Dopo circa 100 presenze nei due campionati di serie C Claiton esordisce finalmente nella serie cadetta dove, a fine campionato, colleziona 35 presenze e 3 gol, arrivando con la sua squadra al quarto posto nella regoular season e perdendo in semifinale Play-Off contro il Padova. 

Al termine di questa ottima stagione si svincola dai biancorossi e, passando da un capo all’altro dell’Italia, firma per gli altri biancorossi del Bari appena retrocesso. Esordisce nella squadra pugliese alla seconda di campionato contro il Modena mentre, all’ottava, contro il Crotone, segna il suo primo gol. Rimane in Puglia anche la stagione successiva e, il 14 agosto 2013, dopo 64 presenze e 6 gol passa al Chievo, in serie A, in cambio della metà di Marco Calderoni. Esordisce in maglia gialloblù alla prima di campionato, in trasferta a Parma, subentrando a Sestu nei minuti finali. A Verona rimane solo una stagione e, il 29 luglio 2014 passa, da svincolato, al Crotone dove, dopo un sedicesimo posto alla prima stagione, nella seconda conquista la promozione in serie A alle spalle del Cagliari vincitore del campionato. La storia della miracolosa salvezza della squadra calabrese durante lo scorso campionato la conosciamo tutti, con l’allenatore Nicola che guida attraverso vittorie insperate e contro compagini molto più blasonate a una grandissima rimonta la formazione Rossoblù che scavalca l’Empoli durante l’ultima partita e si guadagna, meritatamente per l’impresa compiuta, la permanenza in serie A.

Nonostante il rinnovo automatico in caso di salvezza, durante l’estate decide di non rinnovare e, dopo i primi approcci del Palermo con cui arriva vicinissimo alla firma, si accorda con la Cremonese, neopromossa in serie B.

 

Solo una presenza in prima squadra nel Bologna per uno degli artefici della miracolosa salvezza del Crotone dello scorso campionato, una grande impresa un po’ come quella che fece, assieme alla squadra degli allievi Rossoblù ormai diciassette anni fa e che lo rese, in un certo senso è senza paragonarlo naturalmente ai mostri sacri del 1964, uno degli eroi dell’ultimo scudetto

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