RdC - La nuova vita di Diego Coelho-27 apr

Scritto da  Apr 27, 2018

Chi non muore si rivede. La missione sudamericana di Marco Di Vaio e il capo degli osservatori Micheli, presenti a San Paolo per la partita tra Palmeiras e International di Porto Alegre ( osservato speciale Nico Lopez, ex Roma e Udinese, obiettivo per il prossimo mercato) è stata l’occasione per riallacciare i rapporti con una vecchia conoscenza di Casteldebole e dintorni: si parla ovviamente di Diego Rocha Coelho, il funambolo brasiliano, meteora nella stagione 2008-2009, rimasto comunque nel cuore dei bolognesi per la simpatia e la capacità di intrattenere, durante l’intervallo, con i suoi palleggi al limite dell’inverosimile.

Ne parla Marcello Giordano, sulle colonne del Resto del Carlino: lo zoom è sulla carriera post Bologna di Coelho, finita di fatto poco dopo la sfortunata esperienza sotto le Due Torri per via di problemi al ginocchio; guai fisici che, dopo alcuni stagioni come girovago tra Brasile e Turchia, lo portarono al prematuro ritiro nel 2014, a soli trent’uno anni. Appese le scarpette al chiodo, però, ecco la chiamata del Cortinthians, il club di San Paolo nel quale Rocha era esploso ad inizio carriera: l'incarico di allenatore delle giovanili diventa suo.

E il lavoro sui giovani talenti carioca sta già dando i primi frutti: chiedere per maggiori informazioni di un certo Pedrinho, fantasista del ’98 di cui si parla un gran bene.  E chi lo sa che la nuova alleanza siglata col suo ex capitano, Marco Di Vaio, non sia l’inizio di una collaborazione reciproca per portare giovani promesse a Casteldebole: con Pedrinho, ovviamente, come primo nome sulla lista…

(fonte: Resto del Carlino)

 

 

 

 

 

Ultima modifica il Venerdì, 27 Aprile 2018 10:24
Stefano Brunetti

Bolognese e bolognista, blogger e poeta, filosofo e asceta, con particolare passione per i colori rossoblù: scrivo sul Bologna da quando sono in fasce, o forse anche prima. Autore su Mondo Bologna, ma anche scrittore, cantante, musicista: con Bologna sempre al centro, come unica fonte d'ispirazione. Cosa ne penso di Destro? Non penso. Pro o contro Donadoni? Neutro. Perché la maglia vien prima di tutto. Datemi dell'ignavo, del conservatore, del bigotto: ma a parte questo, giuro che ho anche dei difetti. Perché prima di tutto viene lei: la maglia del Bologna. 7 giorni su 7. E la maglia non si contesta: si ama. Anzi, di più: si adora.
Ed io, in fondo, non sono che questo: un adoratore seriale. Di professione.