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Bologna

La lettera scarlatta – Simo non aver paura di sbagliare un calcio di rigore…

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Caro Verdi, anche a te scrivo a metà partita, perché in effetti non mi interessa come andrà a finire a Torino, e lo faccio rubando l’incipit a De Gregori, rimaneggiando leggermente la sua poetica: “Simo non aver paura di sbagliare un calcio di rigore, non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore”. Ecco, appunto, perché quel rigore l’hai calciato mettendo a repentaglio le mutande di tutti i tifosi… Però è andato a segno, e tanto che ci sono, mi permetto di dirti in anteprima che ti sei aggiudicato il primo Premio 1000Cuorirossoblù. Un successo che hai ampiamente meritato, perché in queste due stagioni sei diventato l’arma in più a disposizione di Donadoni. E a questo proposito, perdonami se ne approfitto per fare incazzare qualche tifoso: tu sei bravo, forse bravissimo, e a neanche 26 anni mi sembri avviato verso una splendida carriera. Però tutto questo avviene dopo un incessante peregrinare dalle giovanili del Milan al Torino, dalla Juve Stabia all’Empoli, dall’Eibar al Carpi. Per anni ci hai provato, ma solo qui, a Bologna, sei riuscito a ritagliarti lo spazio che meriti nel calcio che conta. Immagino tu non abbia niente in contrario se ti accomuno a Donadoni nel doveroso applauso, in attesa che il nuovo Ct azzurro, un altro che con Bologna ha tanto in comune, faccia di te un pilastro della Nazionale che verrà. Nel frattempo, sarà una gioia consegnarti il premio che ti ha assegnato la tua gente attraverso 1000Cuorirossoblù…

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