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Juventus vs Bologna 3 a 1: la cronaca del match – 5 mag

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Juventus-Bologna è una sfida cruciale per i bianconeri, alla ricerca del settimo scudetto consecutivo. La Vecchia Signora ha davanti a sé un Bologna depresso, con una media punti da retrocessione nel girone di ritorno. Le premesse per una marcia trionfale bianconera ci sono tutte, ma il primo tempo dei padroni di casa è da incubo.
Donadoni schiera una formazione di seconde linee, convinto di far leva sul sentimento di rivalsa. In realtà l’effetto è opposto, visto che il Bfc pensa solamente a difendersi. E i rischi arrivano comunque. Dopo sette minuti, Marchisio illumina Higuain, il quale brucia Keita e Romagnoli e va al tiro. Ma Mirante para di piede e sventa la minaccia. Pochi minuti dopo, Alex Sandro svetta su Avenatti e va ad impattare di testa l’ottimo cross di Dybala. L’incornata chiama ancora Mirante alla prodezza.
La Juve dà l’impressione di avere la partita in pugno, anche se i ritmi sono davvero troppo bassi e le ripartenza del Bologna possono essere letali. E al 28’ minuto, infatti, i Rossoblù conquistano un preziosissimo calcio di rigore. Buffon sbaglia totalmente il rinvio corto per Rugani, e Crisetig anticipa il difensore, che è costretto a commettere una infrazione. Il centrale infatti usa le mani e sbilancia la corsa del mediano, che perde l’equilibrio franando a terra. L’arbitro Irrati assegna il penalty, nonostante l’arbitro Var faccia davvero di tutto per fargli cambiare idea, tant’è che passano più di due minuti tra il fischio e la conferma. Alla fine viene assegnato rigore, ma pesa il mancato rosso a Rugani, chiaramente responsabile di un intervento irregolare su una chiara occasione da gol felsinea. Ma non c’è molto da sorprendersi: il campionato è sempre stato “sensibile” nei confronti dei bianconeri.
Sul dischetto Simone Verdi sbeffeggia Buffon, spiazzandolo e sedendolo con una rincorsa lenta e freddissima. Il Bologna passa in vantaggio, 1 a 0.
La Juventus accusa il colpo e non riesce a rispondere agli ospiti. I petroniani invece giocano un ottimo finale di gara, tenendo bene il campo senza correre rischi.
Il duplice fischio è una doccia freddissima per i padroni di casa. Ma nella ripresa, i bianconeri sapranno rifarsi abbondantemente. Quando le squadre rientrano in campo, si capisce fin da subito che la Vecchia Signora ha fame di vittoria, di scudetto. In particolare, la mossa vincente è segnata dall’ingresso di Douglas Costa al posto dell’imbarazzante Matuidi. E al 51’ arriva subito il pareggio juventino. L’1 a 1 non è però una azione travolgente di Costa o una manovra corale degli uomini di Allegri, bensì uno svarione di De Maio. Il numero 6 infatti devia clamorosamente nella propria porta un traversone che era di facile lettura. Niente da fare per Mirante.
A questo punto il Bologna si scioglie come un gelato al sole, complici anche i cambi folli di mister Donadoni, come la sostituzione al 60’ di Torosidis al posto di Krafth. Lo svedese aveva sfiorato il vantaggio pochi secondi prima, quando Buffon si impose con un intervento da urlo.
Gol sbagliato e gol subito: al 63’ arriva il sorpasso juventino. Costa fa fuoco e fiamme sulla sinistra e mette al centro un cross stupendo in area, dove Mirante va a farfalle e Khedira può ribattere in rete. Attenzione però alla spinta del tedesco ai danni di Keita: il gol era probabilmente da annullare.
Ma il Bologna ormai non c’è più. I felsinei sono usciti totalmente dalla partita e al 70’ arriva il gol di Dybala che chiude i conti. A fare la differenza è sempre il solito Costa, che uccella il disastroso Torosidis, si invola sulla fascia e mette in mezzo, trovando Dybala a rimorchio. L’inserimento dell’argentino è perfetto e il suo mancino è freddissimo e molto preciso. Juventus 3, Bologna 1.
La partita si avvia senza la conclusione con qualche occasione sia da una parte che dall’altra. Da segnalare l’ottimo ingresso di Mattia Destro, al posto del dolorante Simone Verdi.
La partita termina così, con la Juventus che può tirare un sospiro di sollievo e gioire perché il settimo scudetto consecutivo è sempre più vicino.
Per il Bologna si tratta della diciannovesima sconfitta stagionale, un dato vergognoso. Il Bologna di Guardaldi andò in Serie B con lo stesso numero di sconfitte e fu duramente e giustamente criticato. Questo Bfc rischia invece di superare il record di sconfitte stagionali, ma mantenendo comunque la categoria, a causa del livello mediocre della Serie A degli ultimi anni. No, i tifosi del Bologna non meritano tutto questo, non meritano di veder perdere la propria squadra una volta su due. I tifosi vogliono essere orgogliosi del proprio team. È impensabile che un imprenditore e un uomo di sport come Saputo si accontenti di simili scempi e di risultati così mediocri. Se il progetto esiste, andrà effettuata una grande rivoluzione sia sulla rosa che nell’organigramma societario. Senza dimenticare Donadoni, sempre più in bilico su quella panchina traballante.

Fonte immagine di copertina: Calciomercato.com

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