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Bologna

Ecco perchè Irrati doveva espellere Rugani – 06 Mag

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Si sta discutendo sui social e non solo, se Rugani fosse da espulsione o meno, a seguito del rigore concesso da Irrati in Juventus-Bologna. In molte discussioni si sente dire che non esiste più l’espulsione nei falli da rigore: falso. In altre si invoca il fatto che il VAR avrebbe dovuto segnalare che non era rigore: falso. L’unico fatto che può essere discutibile è la decisione arbitrale di concedere un fallo al Bologna, ma stiamo parlando di niente.

Parliamo di niente perché questo è uno dei casi in cui tutti hanno ragione: il giocatore della Juventus commette una carica ai danni di Crisetig, impossibile negarlo, il contatto si vede, ma il rossoblù non fa nulla per evitare di cadere, ed appena viene toccato finisce a terra. Che fare? Nulla, l’arbitro è li per questo e quindi decide, ed in una situazione come questa decide comunque male per uno dei due “sfidanti”.

Allora atteniamoci ai fatti: se è vero come è vero che l’arbitro decidere di assegnare il rigore, la trafila diventa la seguente: rosso per Rugani (e non giallo), e controllo al VAR.

Partiamo dalla cosa più semplice da spiegare: il VAR non deve decidere l’entità del tocco di Rugani, quindi non può annullare perché “Crisetig si lascia andare”, può solo dire se il contatto c’è o meno, ed avendo l’arbitro deciso per il rigore, se il contatto è visibile, può solo confermare quanto fischiato da Irrati. E così è stato.

L’unico errore nella catena è il giallo a Rugani, che andava espulso. Non è infatti vero che non esiste espulsione in caso di rigore, il giocatore non riceve il cartellino rosso se cerca di giocare il pallone, cosa che qui Rugani non tenta di fare. Siamo andati a cercare il comunicato dell’AIA del 30/06/2017 (che trovate a questo link) che sarebbe il comunicato in cui secondo alcuni le modifiche alla regola 12 cancellerebbero di fatto la doppia sanzione rigore-esulsione. Il nuovo testo recita:

“Se un calciatore commette un’infrazione contro un avversario, al quale nega un’evidente opportunità di segnare una rete e l’arbitro assegna un calcio di rigore, il calciatore colpevole dovrà essere ammonito, se l’infrazione deriva da un tentativo di giocare il pallone; in tutte le altre circostanze (ad esempio, trattenere, spingere, tirare, mancanza della possibilità di giocare il pallone, eccetera) il calciatore colpevole dovrà essere espulso”.

Appare così abbastanza chiaro, guardando anche l’immagine di apertura, che Rugani non sta provando a giocare il pallone, non interviene infatti per colpire la palla in qualche modo, ma semplicemente si limita a “trannere, spingere” Crisetig da tergo… e quindi da regolamento una volta rilevato e confermato il fallo, il giocatore andava espulso.

La conclusione è quindi che il rigore è forse generoso (ma non certo inventato), ma che l’unico vero errore una volta sanzionato il fallo sia il giallo a Rugani, che doveva concludere anzitempo la propria partita. L’errore di Irrati è solo uno: dopo aver rivisto le immagini, doveva correggersi e dare il rosso a Rugani.

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