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Udinese vs Bologna 1 a 0: è record… ma in negativo – 20 mag

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21 sconfitte: è record!
Con la sconfitta per 1 a 0 contro l’Udinese, si conclude la stagione 2017/2018. Per la prima volta nella propria storia, il Bologna termina il proprio campionato con 21 sconfitte su 38 partite giocate. Udinese-Bologna è la fotografia della stagione del Bfc: terribile e sfortunata. Il match è stato deciso con il diagonale di Fofana al 30’, a seguito di una buona azione degli uomini friulani. Nel primo tempo il Bologna non ha effettuato neanche un tiro in porta, mentre nella seconda frazione di gioco ha sfiorato il gol allo scadere con la spaccata di Falletti. Un palo centrato a tempo invece per i padroni di casa. Ma non mi soffermerò come al solito sulla cronaca della partita. Piuttosto è più produttivo tirare le somme di questa annata e dell’anno scorso.
L’obiettivo estivo infatti era molto chiaro: fare meglio del 2016/2017 e provare a ottenere il decimo posto. Dopo i 24 punti nel girone d’andata che facevano bene sperare, al ritorno il Bologna ha collezionato la bellezza di 15 punti, con una media da retrocessione. La salvezza è stata ottenuta solo alla penultima giornata, grazie ad un Simone Verdi sempre super. E non dimentichiamo che il numero 9 era ad un passo dalla cessione nel mese di gennaio. Chissà quali scenari si sarebbero aperti se il fantasista di Broni fosse davvero approdato al Napoli…
Probabilmente il Bologna sarebbe retrocesso e allora ci si deve porre una domanda: questa stagione è stata così diversa dal 2013/2014, ovvero quella della retrocessione in B? Converrete con me, cari lettori, che la Serie A, all’epoca, era ben più competitiva e che il presidente rossoblù era il detestato Albano Guaraldi. Eppure, i felsinei retrocessero quell’anno per colpa della cessione di Alino Diamanti nel mese di febbraio. Diamanti, come Verdi, doveva essere ceduto, ma l’ex Livorno accettò la meta, al contrario di Simone Verdi…
Cosa intendo dire? Che se Simone avesse accettato la corte partenopea probabilmente staremmo a commentare una stagione analoga a quella guaraldiana.
Di conseguenza, il popolo bolognese deve essere grato a Joey Saputo, il più ricco presidente nella storia del Bologna, l’uomo in grado di salvare una società dal fallimento. Ma Saputo ha steccato. Il suo progetto non è decollato e ha deluso le aspettative. La delusione non è da attribuire alle 21 sconfitte o alla retrocessione della Primavera o ancora al mancato rinnovo del Dall’Ara. La Dotta è amareggiata dal proprio boss perché dopo un campionato orribile come quello del 2016/17, i petroniani sono riusciti a fare anche peggio, altro che costante miglioramento. Bologna è amareggiata perché da un uomo stra ricco come Saputo ci si aspetta di più che una stagione in stile Guaraldi…
Le colpe cadono su Roberto Donadoni, che certamente è uno dei responsabili, ma non il solo colpevole. Il mister sta solamente facendo da parafulmini perché Bologna non vuole vedere i limiti di questa società, che ha tutto il tempo di correggere la rotta. Ma per raddrizzare il tiro, bisogna rendersi conto degli errori commessi, cosa che Bigon&Co. non sembrano aver compreso.
Saputo dovrà per forza rinnovare l’intero assetto felsineo, se vorrà davvero spiccare il volo. Altrimenti il Bologna rimarrà una società potenzialmente da 10, ma costretta ad accontentarsi di un 6. È come avere i soldi per poter comprare una bellissima Ferrari, ma ci si accontenta di una Alfa Romeo (macchina bellissima per carità).
Meglio stagioni orribili ma una solidità societaria o un campionato onorevole e qualche sacrificio in più? Forse è questa la domanda che assale tutta Bologna.
Ma Tacopina avrebbe davvero fatto peggio?

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