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CorrBo – L’addio di Verdi scatena l’ira dei tifosi. Necessario reinvestire per rifondare la squadra – 6 Giu

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Era il segreto di Pulcinella: da giorni tutti avevano capito che il Bologna aveva venduto Simone Verdi al Napoli già a gennaio, ma quando lunedì notte ha appreso dallo stesso giocatore (al termine della partita in azzurro) che se ne sarebbe andato ecco che Bologna si è ribellata utilizzando i social per recapitare insulti e critiche feroci al governo rossoblù.

Inutile girarci intorno, la gente (compreso Corvino, che per primo si è reso conto dell’antifona e ha salutato la compagnia) riteneva che con un presidente stra-miliardario il Bologna avrebbe scalato l’Europa nel giro di tre anni. Invece, va detto che per quelli che sono stati i suoi investimenti degli ultimi due anni il Saputo presidente ha fatto meno di Colombarini della Spal, di Campedelli del Chievo e del Preziosi di oggi.

In fondo solo qualcuno non pienamente calato nella realtà rossoblù poteva invitare i suoi ministri a cedere Verdi a gennaio, per fare cassa. Per fortuna il talentino gli ha voltato le spalle, altrimenti solo nella migliore delle ipotesi il club avrebbe scampato la retrocessione. 

E’ opinione di Claudio Beneforti che la caduta in B sia stata soltanto rimandata di un anno se tutto quanto ricavato dalla cessione di Verdi non sarà reinvestito sul mercato: senza il giocatore che ha fatto la differenza, questo Bologna non vale più della Spal, del Cagliari e neanche del Crotone.

“Senza investimenti vai poco lontano, al Bologna per poter crescere e fare il salto di qualità servono giocatori di spessore” ha espresso di recente Roberto Donadoni. L’allenatore bergamasco ci ha sicuramente messo anche del suo in questo fallimento tecnico del Bologna, ma Saputo farà bene a considerare le sue parole come un passo del Vangelo. 

 

 

 

(Claudio Beneforti – Corriere di Bologna)

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