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Analisi tattica: come giocherà il Bologna di Inzaghi? – 19 giu

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Valentino Orsini


C’è il fuoco, c’è la passione, il desiderio di fare bene e la determinazione, ma soprattutto c’è la conoscenza calcistica e l’esperienza. Un allenatore non può andare avanti e vincere un campionato di LegaPro con la sola passione, e soprattutto il carisma non basta per arrivare quinti in un campionato complicato come quello cadetto, con una squadra di certo non da primissime posizioni.
Il lavoro di Inzaghi a Venezia è stato straordinario, e sperando che qui sotto le Due Torri faccia altrettanto bene, andiamo a conoscere i suoi segreti dal punto di vista tattico, le sue idee, e come potrebbe metterle in pratica nel Bologna, il suo Bologna.

I due moduli.

Nella sua esperienza lagunare Inzaghi ha utilizzato principalmente due moduli: il 4-3-3 inizialmente e poi il 3-5-2. Quest’ultimo è stato quello che gli ha dato le maggiori soddisfazioni, e potrebbe essere proprio la difesa a 3 l’opzione giusta per il prossimo Bologna.

4-3-3

Il 4-3-3 è un modulo che Inzaghi ha utilizzato nello straordinario campionato di Lega Pro, che i lagunari vinsero dominando fin dall’inizio.
La base è dare ampiezza e respiro al gioco, facendo lavorare molto le fasce. Nel 4-3-3 di Pippo le catene sono fondamentali per lo sviluppo della manovra: ad esempio la catena di sinistra formata da Garofalo, Soligo e Tortori ha fatto ammattire più di qualche difesa, proprio per la loro capacità di formare un trio sempre in movimento e sempre votato a dare ampiezza alla squadra.
Il terzino si alza molto lavorando con la mezz’ala e l’esterno di riferimento, mentre dall’altra parte succede il contrario: il terzino resta basso, e la mezz’ala e l’esterno tagliano verso l’area di rigore. Questo sembra un movimento scontato, ma di questi tempi non si vede più tanto spesso una squadra che attacca la profondità sugli esterni. Il lavoro delle catene laterali è fondamentale, ed è proprio questa probabilmente la novità che potrebbe differenziare il 4-3-3 di Inzaghi da quello di Donadoni. Non si tratta di un metodo giusto o sbagliato, semplicemente sono diversi e potenzialmente entrambi efficaci. Donadoni cercava maggiormente la giocata centrale, anche favorito da un Verdi che si accentrava spesso tra le linee, mentre Pippo predilige scambi laterali per andare al cross o aprire le maglie della difesa avversaria con gli inserimenti delle due mezz’ali.
La fase di non possesso sarà probabilmente simile, anche se nelle uscite difensive ci potrebbe essere qualche novità…vedremo. Il tecnico piacentino sembra intenzionato a continuare con la difesa a 3, disposizione che gli ha dato molte soddisfazioni lo scorso anno in Serie B.

3-5-2

Sicuramente il 3-5-2 impostato da Inzaghi all’inizio della stagione di Serie B è uno schieramento molto prudente, votato alle ripartenze, e che garantisce il concetto principe del suo gioco: l’ampiezza.
In fase offensiva Pippo cerca sempre di costruire l’azione con 4 uomini: i 3 difensori, più il metodista davanti alla difesa, che come detto dallo stesso Inzaghi nella conferenza di presentazione, è un ruolo fondamentale per lui, perchè detta i tempi alla squadra, e consente una gestione dei vari momenti della partita. Per controllare il possesso servono almeno due difensori con i piedi buoni, o che almeno abbiano i tempi delle giocate; per questo Bigon dovrà lavorare sul mercato perchè la scorsa stagione i rossoblù hanno faticato proprio da questo punto di vista.
Per uscire dal pressing avversario, Inzaghi fa muovere molto le sue due mezz’ali, ma soprattutto in questo senso è fondamentale il movimento di una delle due punte, che si stacca dalla retroguardia avversaria, per dare uno scarico al centrale o al metodista, per poter poi far girare la squadra. Come nel 4-3-3 la squadra lavora molto sulle catene laterali, e col modulo a 5 centrocampisti è favorita anche la ricerca di ampiezza, data costantemente dai due esterni. Con Donadoni spesso questi stavano stretti, o entravano dentro al campo, con Inzaghi invece non lasciano mai le catene laterali, dialogando con le mezz’ali, che molte volte arrivano a concedere delle sovrapposizioni. L’area una volta che viene attaccata la profondità dall’esterno, deve essere occupata da tanti uomini: perciò oltre alle due punte, si butterà dentro anche la mezz’ala, e soprattutto il quinto di centrocampo opposto. Questo modo di attaccare gli ultimi 16 metri potrà creare pericolo ad ogni difesa, ma soprattutto per le squadre che difenderanno a 4, perchè riusciranno a fatica a scalare e marcare l’esterno che arriverà alle spalle del terzino opposto al cross.
In fase difensiva il baricentro rimane spesso molto basso, con i due esterni che si abbassano per formare una linea a 5, e le due mezz’ali che chiudono ogni linea di passaggio interna. Anche le due punte lavorano molto in fase di non possesso, marcando a turno la fonte di gioco avversaria. Il Venezia formava una sorta di blocco centrale interno, per indirizzare il gioco verso la zona laterale, per poi andare al raddoppio con l’esterno e la mezz’ala.

I calci piazzati

Inzaghi studia parecchio le soluzioni per sorprendere gli avversari da calcio piazzato. Col suo Venezia in diverse occasioni in situazioni di palla ferma è riuscito con i suoi schemi a togliere le castagne dal fuoco, e sicuramente anche con i rossoblù tenterà di mettere in pratica i movimenti attuati con i lagunari.
Il classico schema era movimento sul primo e sul secondo palo, con blocchi al limite dell’area che consentivano lo smarcamento di un giocatore forte di testa, che andava a staccare indisturbato a centro area.

Il suo Bologna

Senza entrare troppo nei singoli, visto che il mercato è appena iniziato e quindi in continuo movimento, a SuperPippo servirà sicuramente qualche elemento importante per mettere in pratica al meglio il suo gioco.
Come detto bisognerà prendere un centrale dai piedi buoni, per consentire un’impostazione da dietro migliore, soprattutto con la difesa a 3. In mezzo al campo probabilmente servirà un giocatore qualitativo, mentre sugli esterni bisognerà capire chi rimarrà sotto le Due Torri e chi andrà via. In avanti la società sta cercando una punta, che dovrà essere brava in area di rigore, per sfruttare le tante palle che cadranno in area dagli esterni. Inoltre, se Destro dovesse rimanere, sarà importante acquistare un giocatore che vada bene in coppia con Mattia.

Oltre al 4-3-3 e al 3-5-2, Inzaghi in conferenza ha citato il poco usato 3-4-3, chissà, magari potrebbe essere quest’ultimo lo schieramento giusto per il Bologna del prossimo anno. In ritiro Pippo si schiarirà le idee, ad oggi ovviamente poco chiare. I principi di gioco però ci sono, e se riuscirà a metterli in pratica come ha fatto a Venezia ci divertiremo sicuramente.

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