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Calciomercato – L’identikit: Federico Santander – 19 Giu

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Foto di Claus Fisker


La carriera

Federico Javier Santander Mereles, nasce il 4 Giugno 1991 a San Lorenzo, città distante una decina di chilometri dalla capitale, Asunción. Il suo primo approccio con il mondo del pallone avviene nel 2004 tra le file del Guaranì, una delle squadre paraguaiane più vincenti, con ben 11 titoli nazionali. Ancora quattordicenne viene affidato al settore giovanile, con cui ottiene risultati importanti, tra cui la vittoria di un torneo internazionale Under20 tenutosi a Valencia. Nel 2008 il grande salto: appena sedicenne debutta con la prima squadra, segnando anche una rete nella goleada inflitta al Tacuary. Le sue imprese sportive non passano inosservate: il Milan mette gli occhi sul ragazzo, facendogli fare anche un provino. Ma la vera chance nel vecchio continente Santander la ottiene con il Tolosa nel 2010, esperienza non positiva, conclusasi con solo 23 presenze e 5 reti. Nel 2012 si accasa al Racing Club de Avellaneda, per poi proseguire il proprio pellegrinaggio in territorio sudamericano: prima al Tigre, poi nuovamente al Guaranì in patria, raccogliendo il magro bottino di 23 reti in 92 gare. Ma l’ultima stagione in Paraguay gli permette di trovare più continuità in fase realizzativa, un feeling con il goal che gli permette di sbarcare nuovamente in Europa, al Copenaghen. Con la squadra danese alza ancora l’asticella: in tre anni va costantemente in doppia cifra, vincendo nel 2017 anche Campionato e Coppa Nazionale.

Caratteristiche tecniche

Fisicamente imponente, incarna l’archetipo del centravanti da area di rigore. Mortifero sulle palle alte, fa del colpo di testa la sua specialità. Dotato di un buon destro, nel suo bagaglio tecnico annovera numerose soluzioni per giungere a finalizzare le occasioni da rete: punizioni dal limite, unite ad buon tempismo nei tiri al volo e di prima. Nonostante la stazza, ha un ottimo controllo di palla, che gli permette di addomesticare anche i palloni più problematici. Caratterialmente è un giocatore tipicamente sudamericano, dotato di quella “garra” che lo rende un problema per le difese avversarie, sia in fase di possesso che di non possesso. Nonostante non abbia avuto continuità nell’arco della sua carriera, non si possono negare le sue qualità tecniche, che lo rendono un profilo appetibile per qualunque squadra cerchi un ariete offensivo, in grado di scaraventare in fondo al sacco qualunque palla vagante all’interno dell’area di rigore avversaria.

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