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Corriere di Bologna: Un Bologna sempre meno italiano

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Nel suo articolo di oggi in uscita sul Corriere di Bologna, Andrea Mossini segnala come questo Bologna ancora incompleto che si sta iniziando a ritorvare per i primi allenamenti della stagione 2018/2019 possa già comunque ambire ad un record: molto probabilmente stiamo per assistere alla nascita della rosa meno italiana della storia rossoblù.

Degli italiani della passata stagione ad oggi restano solo Poli, Destro, Orsolini e Crisetig (se si considera che Santurro non sempre viene aggregato alla squadra), ed a loro si sono aggiunti Rizzo (in rientro dal prestito), Calabresi e Falcinelli (per cui manca solo l’ufficialità). Sono invece arrivati parecchi stranieri: Dijks e Skorupski come nuovi acquisti ed Okwonkwo e Paz sono rientrati alla base. Secondo i calcoli del giornalista ad oggi, il 70,4% dei giocatori rossoblu sono quindi stranieri, e se la tendenza venisse confermata, sarebbe un record per il Bologna, mai così pochi italiani inseriti in rosa.

Mossini ci fa notare questo lato del mercato non certo per semplice “voglia di italianità”, ma anche per un motivo meramente pratico: ad oggi il Bologna non ha nessun “over” nato nel proprio vivaio e perde così quattro slot all’interno della rosa che probabilmente si vedrà costretto a sostituire con degli “under”. Ma non basta: c’è anche l’obbligo di avere almeno quattro giocatori cresciuti in un vivaio italiano ed attualmente il Bologna ne ha sei, ma di questi alcuni sono papabili per lasciare il capoluogo emiliano (Rizzo, Crisetig e Destro).

La rosa non è certo ancora completa, e Bigon ha ancora margine per migliorarla ed “italianizzarla”, ma ad oggi il record è effettivamente vicino.

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