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Corriere di Bologna – Com’è verde l’erba del vicino

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E’ presto per emettere sentenze: ma ad oggi, delle quattro emilano-romagnole impegnate in serie A, il Bologna è di gran lunga la peggiore.

Per la classifica e non solo: in barba al fatto di essere il capoluogo. Storie di un calcio che, sul campo, ribalta tutto: non guardando in faccia a nessuno. La graduatoria recita impietosa: Spal 9, Sassuolo 7, Parma 4, Bologna 1. Fanalino di coda di questa speciale classifica: tanto deprimente quanto, in fondo, transitoria. Perchè l’anno scorso, per dire, i rossoblù la comandarono per ben 36 giornate: salvo poi subire il sorpasso del Sassuolo proprio in extremis. E se si gioca per altre tre-quattro giornate, forse anche quello dello Spal.

Questo per tornare al solito mantra: e cioè che è troppo presto per dare sentenze. In un senso o nell’altro. Ma le altre, per il momento, viaggiano: e sembrano avere, loro sì, quel “fuoco e desiderio” tanto decantato qui in estate. Un esempio? Il Parma: vittorioso domenica nella Milano Nerazzurra. E vien da chiedersi se forse, Gervinho e Inglese ( arrivati rispettivamente gratis e per 3 milioni per il prestito) non eran da prendere. Il Sassuolo, poi: a spendere e spandere nel mercato estivo, grazie alle ricche cessioni di Acerbi e Politano. Cinque reti a quel Genoa vittorioso, domenica, col Bfc.

E poi la Spal: la vera sorpresa. Seconda insieme al Napoli, con tre vittorie: due volte al Dall’Ara ( ahinoi) e l’altra sera al Mazza, contro l’Atalanta. Grazie ad un super Petagna: unico acquistone, unito a tanti colpi a basso prezzo. E se l’avessero detto nel gennaio 2015, di una squadra emiliana seconda in classifica con uno stadio rinnovato, nessuno, siamo onesti, avrebbe pensato al sodalizio ferrarese: ma ad un’altra squadra, non troppo lontana in termini di chilometri. Che purtroppo, ad oggi, affronta una delle più gravi crisi degli ultimi anni.

fonte: Corriere di Bologna

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