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Bologna

Canta che ti passa: Calma e sangue freddo

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Sara Melotti


La doppia faccia del Bologna, in questi quattro giorni, ha fatto vedere anche qualcosa di buono.
Sì, perché oltre allo zero cancellato dalla casella dei gol segnati, c’è un lavoro che Pippo sta portando avanti da due mesi e mezzo circa. L’hanno riconosciuto i tifosi accorsi a Casteldebole, meritevoli di lode per il gesto e per la carica che hanno portato alla squadra.

Marco a uomo tutta l’aggressività,
ma non posso privarmi del nome che porto.
Conscio di una brutta popolarità
perché a volte mi faccio giustizia da solo.

Magari qualcuno ci aveva pensato, ma sembrava il colmo che i ragazzi allenati da uno che segnava anche per sbaglio non riuscissero a sbloccarsi sotto-porta. Sfortuna, certo, ma l’Inzaghi-mantra è rimasto sempre lo stesso: “Lavorare, lavorare, lavorare”. La partita con la Roma, finalmente, gli ha dato ragione (e lo diciamo per lui, non per i tifosi). Perché Inzaghi – nelle conferenze stampa – ha sempre difeso a spada tratta sia i colori che i giocatori, marcando a uomo tutta l’aggressività. E, forse, non è un caso che siano stati proprio Mattiello e Santander quelli che hanno aperto le marcature della stagione: per il primo si tratta di una sorta di “rivincita”, dopo che Nainggolan – qualche anno fa – gli ha distrutto la gamba in un contrasto; per il secondo… pure, siccome la metamorfosi da idolo a bidone è durata un batter d’occhio.
Caspita, a pensarci bene SuperPippo s’è fatto giustizia da solo. “Che culo”, verrebbe da dire, guardando anche le scelte di uomini prese.

Cammino da solo e non mi volto mai.
Continuo a correre.
Disposto a sballare solo per crescere,
non soccombere.

Perché, ovviamente, i tifosi da tastiera – dopo la diramazione della formazione ufficiale – hanno cominciato subito a bersagliarlo: “WTF??”, “Inzaghi ce la mette tutta per farsi esonerare”, “Inzaghi non vuole restare sulla panchina del BFC” sono solo alcuni ‘consigli’ social scritti da tifosi per i loro colleghi tifosi.
Dopo 90’ perfetti (giocati come se stessero sbranando una lupa), sono tornati tutti sui propri binari (come dimostra l’autore di uno dei tre messaggi, repentino a riempire di cuori rossi e blu la foto del mister che ringrazia la curva). Non hanno capito che non sono loro a conoscere la condizione della squadra, durante la settimana: e sì che di professione scettici/seduti sui gradoni non è una frase scritta a caso…
Bravo Pippo, quindi, ad avere coraggio e a camminare da solo, rischiando ma comunque essendo conscio della forza del gruppo. Perché questo non riguarda solo la squadra, la società: riguarda soprattutto i tifosi – quelli veri – degni del famoso Fire&Desire.

Ci vuole calma e sangue freddo, calma yeah.
Ci vuole calma e sangue freddo,
Calma e sangue freddo, calma yeah.

Niente paura, ora. Nessuno ieri si aspettava un replay della partita contro la Roma. Una sconfitta a Torino era messa pienamente in preventivo, contro una squadra che ha una qualità immensa e ha aperto e chiuso le marcature nel giro di quattro minuti.
Però ora inizia un nuovo campionato per il Bologna, dopo che si è sbloccato in zona gol, e partirà dal lunch match di domenica, contro un’Udinese che fin qui ha stupito. Ci vorrà, come al solito, calma e sangue freddo: il cartello “men at work” campeggia ancora sui campi di Casteldebole.

 

(Calma e sangue freddo – Luca Dirisio)

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