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IL GRILLO PENSANTE – Riprendiamoci l’Emilia

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La convincente vittoria di domenica scorsa (la prima della stagione) contro la tormentata Roma ha riportato note ottimistiche in uno spartito rossoblu la cui musica non aveva trasmetteva particolare allegria fino a quel momento; soprattutto il temperamento e l’intelletto con i quali sono stati afferrati i quanto mai provvidenziali 3 punti consentono di sperare nell’esonero del Bologna da vittima sacrificale contro gli avversari più quotati del torneo. Segnali confortanti.

Il turno infrasettimanale nella tana della portaerei Juventus ha riportato la truppa di Inzaghi nei propri ranghi come da copione, ma è auspicabile che siano altri i terreni di battaglia dove prevalere sulle armate avverse.

Se la vedetta bolognese mirasse oggi verso i cugini e cuginastri che occupano lo stesso suolo emiliano sarebbe contrariato nel constatare che il nostro gonfalone è attualmente quello che sventola a quote più basse. Al di sopra di tutti, veleggiando ad altitudine Paradiso, si trova il piccolo Sassuolo che, battendo in serata il Milan, potrebbe addirittura scavalcare il Napoli e sedersi inaspettatamente sul trono del secondo posto; la squadra di patron Squinzi ha subìto in estate le sanguinose perdite di Acerbi e Politano ma ha saputo muoversi con abilità e sagacia ingaggiando giovani di già intuibile spessore a braccetto con profili più esperti ma riluttanti a svernare. Il vero colpo da maestri è stato però l’ingaggio di De Zerbi, un tecnico che calpesta già un’autostrada spianata davanti a sé in direzione di traguardi ambiziosi.

Poco più sotto si trova la poco amata Spal, che in estate ha mostrato i muscoli nel riuscire a trattenere alcuni pezzi pregiati (Lazzari su tutti) dagli assalti di mercanti facoltosi ma ha anzi impreziosito il suo rooster con acquisti sostanziosi e mirati (Petagna su tutti); l’avvio sprint è un po’ scemato negli ultimi turni, ma tutto induce a ipotizzare un campionato con ben pochi patemi dalle parti di Ferrara.

Infine in zona attualmente tranquilla naviga il Parma che, in quanto neopromossa, ha cambiato radicalmente pelle alla propria rosa mixando vari ingredienti che hanno permesso di servire in tavola un piatto piuttosto appetitoso…almeno fino a questo momento.

L’orgoglio felsineo deve quindi spuntare dal petto con vigore, deve essere ristabilito l’ordine naturale delle cose: Sassuolo, Spal e Parma non devono poter guardare il Bologna dall’alto in basso, questo mondo al contrario dovrà essere ribaltato a partire dalla cruciale visita odierna dell’Udinese, quando al Dall’Ara verranno incrociate le armi all’ora di pranzo in una sfida dove la vittoria è l’unica opzione possibile. Pippo Inzaghi è stato saggio e coraggioso a gettare recentemente nella mischia nuove leve dai feedback incoraggianti (Calabresi e Svanberg) e a rispolverare ragazzi dimenticati da Donadoni (Nagy e Krejci), aggiungendo quindi preziose frecce al proprio arco. La fase di rodaggio è quindi terminata, l’orologio segna l’ora in cui il campionato vero e la riconquista della supremazia territoriale è appena cominciata.

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