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Bologna

E’ questo il Bologna di Inzaghi…e Bigon

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Il Resto del Carlino


Chiederemo conferma al diretto interessato venerdì, nella conferenza della vigilia della trasferta di Cagliari, ma penso si possa ormai dire che il Bologna ha preso la forma che gli voleva dare il proprio allenatore. Inzaghi ha raggiunto il suo primo obiettivo: dare un’identità e una forma alla propria squadra, che lo ha seguito fin dal primo allenamento a Pinzolo, appoggiandolo nei momenti di difficoltà e esultando con lui dopo le vittorie con Roma e Udinese.
I rossoblù assomigliano sempre di più al proprio allenatore, che è riuscito a pazientare nonostante le sconfitte, non stravolgendo tutto il lavoro svolto in estate. Il 3-5-2 è stato mantenuto con insistenza, e i primi automatismi cominciano a vedersi.
L’organizzazione tattica c’è sempre stata, anche quando i risultati non arrivavano, ma col passare dei minuti si perdevano le distanze e la lucidità veniva a mancare. Pian piano che la condizione è migliorata, i rossoblù sono riusciti ad aggiustare anche i cali nel corso dei 90 minuti, anzi, crescendo nel corso del match. Contro la Roma col passare dei minuti i felsinei hanno sofferto sempre meno, così come allo Juventus Stadium, in cui nel secondo tempo i rossoblù sono usciti dalla pressione bianconera, cercando di produrre qualche azione interessante; infine con l’Udinese, che ha iniziato meglio la gara, ma che è rimasta soffocata dalla corsa e dall’intensità messa in campo dai ragazzi di Inzaghi, che sul finire potevano anche dilagare.
Insomma, era solo una questione di tempo? Forse, ma occhio ad abbassare la guardia, perchè i problemi ci sono e se si abbassa la tensione anche solo un attimo si rischia di scivolare ancora in crisi.

E Bigon? Forse alcuni dovrebbero ricredersi sulle capacità del nostro direttore sportivo, che dopo le prime quattro uscite di campionato è stato ricoperto di critiche (anche di insulti) come se fosse già arrivato il momento del “tirare le somme”.
Ancora non si può affermare con certezza se le scommesse attuate durante il mercato estivo siano state vincenti, ma le prime indicazioni date dal campo dicono che Calabresi, Mattiello, Svanberg e Santander siano stati buoni colpi, che in prospettiva potrebbero diventare ottimi. Ripeto, è ancora presto per arrivare a giudizi affrettati, sia in positivo che in negativo, ma le parole d’ordine all’inizio di un nuovo ciclo tecnico dovrebbero essere fiducia e pazienza.

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