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Canta che ti passa: Un ropero per amico

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Chissà. Magari, se Santander avesse indossato una maglia a strisce bianche e nere, le prime pagine dei giornali avrebbero photoshoppato l’istante subito dopo il suo gol, titolando “Ropero Redentore”. Per la sua posa, per la potenza di quel destro e per il fatto che i tifosi vedono in lui quell’attaccante che mancava da tanto. Attenzione, nessuno dice che farà più di 15 gol, ma può darsi che qualche bambino rossoblù – quando troverà la sua figurina Panini nel pacchetto – strabuzzerà gli occhi dalla felicità.
Quindi, immaginiamoci un attimo “La Gazzetta dei 1000 Cuori Rossoblù”, e mettiamo in primo piano la gigantesca statua che apre le braccia a Bologna: al posto del volto del Cristo, ovviamente, la fierezza di Santander.

L’eccitazione è il sintomo d’amore
al quale non sappiamo rinunciare.
Le conseguenze spesso fan soffrire,
a turno ci dobbiamo consolare.

Durante il campionato, le emozioni di ognuno si rincorrono in un odi et amo che, caro Catullo, per fortuna sei vissuto un po’ di tempo fa. Siamo solo alla settima giornata di campionato, ma il tifoso comune ha già cambiato idea quattro volte su Santander: quand’è arrivato, chi cacchio lo conosceva? È sicuramente una pippa e Di Vaio&Bigon dovrebbero andare ad aiutare mio nonno a zappare la terra.
Poi, nel periodo di Pinzolo, diventa virale il coro di alcuni ragazzi nei suoi confronti, con lo stesso attaccante che si emoziona per la dedica (magari non capiva le parole…). Fatto sta che il paraguaiano acquisisce il titolo di preferito dei tifosi, ad honorem, ancora prima di giocare. L’eccitazione, sintomo d’amore al quale non sappiamo rinunciare: essere Inzaghi dev’essere bello, per il semplice motivo che vestire i panni dell’allenatore ha i propri vantaggi. Cacchio, vuoi mettere quanto valore ha fare le scelte giuste ed esserne ripagato coi tre punti?
Siamo tutti amici… finché non inizia il campionato. Nemmeno il tempo di dire “Dai, Pippo, facci sognare” che si va alla sosta delle nazionali con 0 punti, 0 gol fatti e voto 0 in pagella al Ropero. Santander, molla il piatto di tortellini. Guarda Piatek, com’è in perfetta forma e trasforma in gol ogni palla che tocca. Maledetto Krysmdfjfcomesichiama, sta mettendo in cattiva luce persino Cristiano Ronaldo. Le conseguenze spesso fan soffrire, non sempre quello che speriamo accade. Pippo, consapevolissimo, ne ha pagato il pedaggio.
Ma ora attenzione, perché quel piccolissimo spiraglio di bagliore intravisto contro l’Inter diventa un vero proprio abbaglio con Roma e Udinese. E via alle danze con il tormentone del Dall’Ara.

Non c’è una gomma ancor che non si buca.
Il mastice sei tu, mia vecchia amica.
La pezza sono io, ma che vergogna!
Che importa, tocca a te: avanti, sogna!

In questo brano, Lucio Battisti si dispera perché ha scelto una donna per amico della quale è innamorato; nella vita reale, nell’universo delle Due Torri, SuperPippo ha optato non per una del gentil sesso, ma per un vero e proprio armadio. In contrasto a quello scritto prima, essere Inzaghi non è bello: nel caso le scelte non risultassero giuste, la pezza che deve metterci la faccia per “rimediare” è proprio l’allenatore rossoblù. Ed è proprio lui che, ripetiamolo per la millesima volta, non si è mai perso d’animo, continuando a “lavorare, lavorare, lavorare”.
Non mettiamo le mani avanti, anche se può sembrare, ma sappiamo – più o meno – come funziona il calcio: in futuro Inzaghi sbaglierà, Santander sbaglierà, Bigon sbaglierà e pure Gandhi metterà il calzino destro nel piede sinistro. Una gomma si bucherà sempre, ma ci saranno anche quelli che fungeranno da mastice. Il mister, nel dubbio, farà sempre la pezza: colui che difenderà sempre tutti. E, a volte, rischia di aver ragione…

Ma che disastro, io mi maledico!
Ho scelto te, un ropero, come amico.
Ma il mio mestiere è vivere la vita,
che sia di tutti i giorni sconosciuta.


(Una donna per amico – Lucio Battisti)

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