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Bologna-Torino: solito 3-5-2 o svolta tattica con Orsolini?

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Alessandro Sgarzi


Dopo il passo falso di Cagliari, e dopo le due settimane di sosta, si riparte in casa, contro “una delle migliori squadre della Serie A” come ha detto lo stesso Inzaghi, e come dargli torto visti i nomi che Mazzarri manderà in campo oggi.
Il Torino ha fatto un mercato mirato ed intelligente, e non appena si sbloccherà anche Belotti, si potrà togliere non poche soddisfazioni, nel presente, ma anche nel futuro guardando i dati anagrafici dei ragazzi granata.
I rossoblù arrivano alla sfida del Dall’Ara con la rosa un po’ più lunga dopo i rientri di Helander, Poli, Donsah e Palacio, ma con una condizione fisica generale non al top. I 4 appena citati non sono ovviamente al meglio dal punto di vista fisico e le indisponibilità di Mattiello e Krejci si faranno sentire.

Proviamo quindi a ipotizzare le scelte dei due allenatori, che hanno qualche dubbio, anche sul modulo da utilizzare.

Torino

Mazzarri dovrebbe optare per il 3-4-2-1, anche se ci sono ancora molti dubbi sugli interpreti da mandare in campo, che dovrebbero essere questi 11:

Sirigu; Izzo, N’Koulou, Moretti; De Silvestri, Baselli, Meité, Aina; Iago Falque, Soriano; Belotti.

I 3 dietro sono una certezza, mentre a centrocampo qualche dubbio c’è: in mezzo Baselli dovrebbe spuntarla su Rincon, mentre Aina è fortemente insidiato dal più offensivo Berenguer, anche se dovrebbe vincere il ballottaggio il primo. Sulla trequarti è sicuro del posto Iago Falque, mentre Mazzarri dovrebbe proporre Soriano in una posizione più avanzata, per creare qualche fastidio sulla trequarti. Probabilmente ancora panchina per Zaza, che non sta riuscendo a ritagliarsi uno spazio importante nell’11 titolare.

Bologna

Tanti giocatori non al meglio o rientrati tardi dalle rispettive nazionali non consentono ad Inzaghi di dormire sonni tranquilli. Il modulo dovrebbe essere ancora quel 3-5-2 che pian piano i suoi ragazzi stanno interiorizzando, ma attenzione ad una possibile svolta tattica, che vedrebbe Orsolini protagonista in un 3-4-1-2 con l’ex Ascoli e Atalanta sulla trequarti a supporto delle due punte.

Affidandoci alla prima opzione, ecco quelli che potrebbero essere i possibili interpreti:

Skorupski; Calabresi, Danilo, De Maio; Mbaye, Svanberg, Nagy, Dzemaili, Dijks; Palacio, Santander.

In difesa dovrebbe essere riconfermato De Maio sulla sinistra, vista ancora la non perfetta condizione di Helander, mentre i dubbi più grandi Inzaghi ce li ha in mezzo e nel ruolo di seconda punta. Svanberg, nonostante si sia allenato solo una volta con i compagni, è favorito per giocare dall’inizio, mentre davanti Palacio, Okwonkwo e Falcinelli probabilmente faranno staffetta vista la condizione non ottimane di tutti e tre.
Se dovesse giocare dall’inizio Orsolini invece si siederà in panchina uno tra Nagy e Svanberg (probabilmente il secondo).

Chiavi tattiche

Il 3-4-2-1 di Mazzarri, con Soriano posizionato sulla trequarti, ha il pregio di essere molto elastico: in fase difensiva l’ex Villareal garantisce sempre un ottimo apporto, aggredendo il metodista avversario nella fase di primo sviluppo, ma anche chiudendo le linee di passaggio interne; in fase di possesso palla, invece, il Torino avrà sempre due uomini tra le linee (Soriano e Iago Falque) che obbligheranno i rossoblù a delle letture complicate sulle marcature.
Il Bologna invece dovrà essere bravo a non dare punti di riferimento in avanti, per sfuggire alla scaltrezza e all’esperienza dei bravissimi tre centrali granata. In questo senso la presenza di Palacio è chiaramente una chiave interessante, ancora di più se tra le linee giocherà uno come Orsolini, che con i suoi strappi potrebbe mettere in difficoltà qualsiasi retroguardia.
Sarà fondamentale entrare subito col puglio giusto per farsi trovare pronti sotto tutti i punti di vista. Il Toro è una squadra molto brava tecnicamente, a cui va aggiunta una grande fisicità in mezzo al campo, in cui spicca Meité, che rappresenta una delle più belle sorprese del campionato.

Servirà ordine tattico, grinta, attenzione e coraggio: tutto quello che è mancato nella trasferta di Cagliari. Vincere si può, e davanti a un Dall’Ara stracolmo sarebbe ancora più bello.

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