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Corriere di Bologna – Arturo, la matricola: “Dedico il mio primo gol alla famiglia e a Inzaghi”

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Arturo Calabresi, considerato da tempo un predestinato del vivaio della Roma ma che aveva faticato ad imporsi nel calcio professionistico. Figlio di <<Biascica>>, il personaggio della serie tv <<Boris>> che ha portato alla fama il papà Paolo e nel quale aveva recitato anche lui, proprio nel ruolo del figlio di cotanto padre. Non si scorderà mai più nella vita quel pomeriggio del 21 ottobre 2018, giorno del suo primo gol in Serie A. Nel dopo partita proprio Calabresi racconta i concitati momenti del 2-2:

<<Ci ho capito poco, è stato molto emozionante. Ero stanco, sono arrivato li stremato ma l’importante è che la palla sia entrata e sono contento che abbia contribuito a centrare un risultato importante. E’ stato un mix di emozioni forti, sono felice>>.

In quei minuti un forte vento cominciava ad abbattersi sul Dall’Ara, e chissà che non abbia rallentato il rilancio di Sirigu su cui il numero 33 del Bologna si è avventato:

<<E’ stata un’azione particolare, ho visto la palla partita e ho pensato di poterci arrivare. Ho visto lo spazio e mi ci sono buttato: non sono abituato a quelle situazioni, ma è andata bene e conta quello>>.

A completare il quadretto, il compagno di stanza Orsolini che gli ha servito l’assist:

<<Siamo compagni di stanza e diNazionale, abbiamo un bel rapporto e siamo ragazzi giovani che si impegnano. Mi ha fatto un bell’assist: lo ringrazierò, magari con uno scappellotto>>.

Il primo gol in Serie A, Arturo lo dedica con un sorriso:

<<E’ per la mia famiglia, lo dedico alla mia fidanzata Flavia che era in tribuna così come il mio agente. Ed è anche per Inzaghi che mi ha dato fiducia: gli sono riconoscente>>.

Dopo anni non proprio felici nella serie cadetta, sembra di rivedersi il talento di quel ragazzo cresciuto a Trigoria. Ad oggi si è guadagnato la maglia da titolare in Serie A, ma resta con i piedi per terra:

<<Ho giocato tre anni in B, paradossalmente ho fatto più partite nei primi due che nel terzo, ma ho avuto la fortuna che il Bologna e Bigon abbiano creduto in me. Continuo a lavorare ma non penso in grande: non ero un fesso quando non giocavo a La Spezia, non sono un fenomeno adesso dopo cinque partite in A>>.

Classe 96, ma sembra un giocatore esperto. Forse deve anche ringraziare un po quella norma cambiata, che da quest’anno considera fuori lista anche gli under 22, come lui e Donsah, oltre gli under 21. Grazie anche alla sua duttilità (ha cambiato 3 ruoli ieri) si è preso di diritto un pezzo di Bologna e ha fatto sua la filosofia di Inzaghi:

<<Abbiamo giocato un primo tempo bruttissimo ma ne siamo consapevoli, ma abbiamo avuto anche una reazione importante e dobbiamo ripartire da questa. Volevamo riprenderla con 3-5-2 poi gli infortuni ci hanno fatto cambiare modulo, eravamo arrabbiati dopo lo 0-2 ed abbiamo avuto l’atteggiamento giusto nella ripresa: 3-5-2, 5-5-5 o 6-6-6 conta poco, conta correre e lottare fino alla fine. E se poi mettessimo a posto qualcosa ci potremmo anche divertire>>.

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