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Coraggio, grinta e scelte azzeccate: cosa ci ha detto Sassuolo-Bologna

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Alessandro Sgarzi


Il risultato del Mapei Stadium non può passare inosservato, sia per il punto guadagnato contro una squadra di buon livello, che per l’atteggiamento messo in campo dai rossoblù, mandati in campo da Inzaghi ottimamente.

Non concentriamoci troppo sul cambio di modulo (4-3-3) ma sull’interpretazione dei compiti imposti da Inzaghi. Pronti via e subito pressing alto, contro un Sassuolo che nelle prime 9 giornate ha saputo (quasi) sempre ben gestire la pressione delle squadra avversarie, con i tre difensori che si allargano molto, con l’aiuto del metodista che costruisce una superiorità numerica in fase di primo sviluppo, difficile da gestire per la squadra che sale in pressione.
Il Bologna, o più precisamente Inzaghi, non ha accettato l’inferiorità numerica, e con le tre punte risultava più semplice andare a prendere i tre centrali neroverdi, con le mezz’ali che stringevano dentro al campo per chiudere le linee di passaggio verso Magnanelli e Bourabia, con Mbaye e Calabresi sempre parecchio alti in fase difensiva per non far partire i due esterni Di Francesco e Rogerio. Una fase difensiva ottima e ben pensata, che anche grazie alla grinta degli interpreti, ha portato alla prima rete a firma Palacio, con Santander a recuperare un pallone sulla destra.

Ovviamente la qualità del Sassuolo alle volte veniva fuori al meglio, con la classica, e ben eseguita, occupazione degli spazi, che portava la squadra di De Zerbi a lavorare molto bene in ampiezza. I neroverdi hanno trovato invece molta più difficoltà nel trovare i corridoi giusti tra le linee, e le sovrapposizioni interne degli esterni di centrocampo praticamente non si sono mai viste, a causa di una grande attenzione dei difendenti rossoblù, tra cui Calabresi, che nonostante l’ingenuità finale in occasione del fallo da rigore, ha disputato ancora una volta un match da giocatore vero.

Coraggio nelle scelte, ma anche nella pratica, con i rossoblù che stanno pian piano giocando con la mente più libera. L’immagine del coraggio e della qualità della gioventù del Bologna è la giocata stupenda di Svanberg prima del momentaneo 1-2 di Mbaye. L’azione si svolge con un duello aereo vinto da Santander, palla per Palacio, sovrapposizione interna di Mbaye a portare via l’uomo che apre la linea di passaggio per Svanberg, che prima finta il cross con il destro, sullo stesso piede se la porta sul sinistro, poi ancora suola a beffare la pressione di Bourabia. Una volta smarcato l’uomo il classe ’99 non ci pensa su due volte e lascia partire un destro (leggermente deviato) che obbliga Consigli agli straordinari. Giocata tecnicamente stupenda ma soprattutto utile, visto che sul successivo corner è arrivata la rete del vantaggio.

3-5-2 o 4-3-3 cambia molto dal punto di vista tattico, ma se in campo non metti la voglia e la determinazione messa nel secondo tempo col Torino e nei 90 minuti contro il Sassuolo, si va poco avanti. Il gruppo guidato da Inzaghi sembra averlo capito, e la partita di domenica contro una bella squadra come l’Atalanta ci dirà di più sul carattere di questi ragazzi.

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