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Il Punto sul Bologna – …e le palline girano!

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Girano, girano e girano. Sono le palline della roulette su cui, quest’anno, la dirigenza rossoblù ha deciso di mettere il classico chip. Perché è chiaro e lampante che di scommessa si tratti. Per alcuni versi, perfino un azzardo. Un azzardo perché, apparentemente e fino ad ora, sembra in controtendenza coi piani sin qui ventilati. Il primo triennio di serie A del Bologna di mister Saputo, infatti, avrebbe dovuto consolidare la permanenza del Bfc 1909 nella massima serie. E, più o meno, così ci eravamo lasciati alla fine della stagione scorsa. Ad “ambizione” raggiunta. Quindi, quest’estate, eravamo tutti pronti a qualcosa di diverso. Magari non tantissimo, però qualcosa di differente da ciò che si era visto precedentemente, quello sì. A cominciare dalla sostituzione dell’allenatore (Roberto Donadoni), i prodromi di questo governo del cambiaLento si affacciava alla vista della tifoseria. A rincarare le aspettative, due dichiarazioni ufficiali che, a riascoltarle oggi, assomigliano di più al racconto di una realtà distopica più che a quello che sta davvero accadendo. La prima fu del nostro amato chairman che sperava che la squadra potesse raggiungere i cinquanta punti. A pensarci adesso, viene da chiedersi quante stagioni avessero suggerito tale somma. E poi, a confortarci (sebbene il tifoso bolognese fece un leggero sorriso ironico anche ai tempi della suddetta affermazione), arrivò la dichiarazione del direttore sportivo Bigon che annunciava al popolo come quella presentata fosse la formazione che circolava nei sogni proprio del direttore. Sogni affaticati e turbati, evidentemente.
Sta di fatto che, tra illusioni e sogni, l’agguerrita pronuncia di mister Inzaghi ci aveva dato in qualche modo garanzia che questo potesse accadere davvero. Cioè che potessimo fare un passo in avanti. A dir la verità, qualche dubbio, alla fine del calciomercato, tra alcuni tifosi circolava. Ma non si può entrare nei sogni altrui e decifrarli così, alla boia di un Giuda. E, correttamente, bisogna sempre aspettare. E abbiamo aspettato. A colpo d’occhio, verrebbe da dire che toccherà aspettare ancora. Ma questo (attendere senza scatenare frenesie estreme) il tifoso rossoblù ce l’ha nel Dna. Ora, però, il dato che salta agli occhi è che forse il commentato consolidamento nella massima serie, qualcuno l’ha dato un po’ troppo per scontato. E l’ha un po’ troppo raccontato. A guardare infatti la classifica attuale il Bologna in quattordici partite ha collezionato 11 punti. L’orribile Bologna che retrocesse nella stagione 2013-2014 e che aveva come Presidente il non amatissimo Guaraldi, dopo quattordici giornate aveva 1 punto in più della squadra attuale. Cioè era messo meglio. E all’epoca c’erano pochi sogni che circolavano.
Tuttavia, quest’anno si è deciso di fare una scommessa: allenatore grintoso ma inesperto in questa veste in serie A e giocatori giovani e altrettanto inesperti danno l’idea che si sia messo un chip sul numero secco della roulette, sul numero unico. Cioè la soluzione più difficile da ottenere. E le palline girano. Speriamo si fermino al momento opportuno. Magari, pescando il numero giusto già dalla sfida diretta con l’Empoli (sicuramente più determinante di quella di coppa Italia con il Crotone). Et rien ne va plus, le jeux sont faits!

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