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Udinese – Bologna: le parole di Sinisa Mihajlovic nel post partita

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3 sono le gare vinte dal Bologna fin qui nell’intero campionato, 0 sono i punti raccolti in una partita in cui l’unico risultato possibile era la vittoria. I friulani si sono imposti 2-1 grazie alle reti di De Paul e Pussetto. Al Bologna non basta la rete di Palacio. La squadra di Nicola conquista una vittoria importantissima in chiave salvezza. Quando si è in piena zona rossa della classifica è inevitabile guardare anche le dirette concorrenti: con questo successo i friulani si portano a 25 punti, con ben 7 lunghezze di vantaggio sul terzultimo posto occupato proprio dal Bologna con i bianconeri che hanno ancora una partita da recuperare. L’Empoli, quartultimo, è lontana quattro punti, mentre il Frosinone penultimo risica un punto ai rossoblù in classifica. Il Bologna torna a casa con tanti pensieri negativi dopo un primo tempo dominato. Gli errori individuali e un netto calo atletico e mentale sono alla base di questa pesantissima sconfitta.

 

Mister Sinisa Mihajlovic ha commentato così la sconfitta contro l’Udinese: “Diciamo che il primo tempo lo abbiamo dominato noi, prima di regalargli quel rigore. Senza il loro vantaggio la partita sarebbe stata completamente diversa e l’avremo gestita diversamente. I primi 45 minuti abbiamo speso molto a livello fisico, mentale e soprattutto nervoso. Nel secondo tempo ci siamo allungati troppo anche perché in campo c’erano Orsolini e Palacio che tornavano da un infortunio e Dzemaili che non giocava da tanto, non ce la facevano più e non ce l’abbiamo fatta a ripartire. Quel rigore ha cambiato le cose, anche se siamo riusciti a pareggiare. Mi aspettavo di più dai miei cambi, loro devono capire che uno può essere determinante anche giocando solo 20minuti. Potevano dare di più. Sicuramente perché i due esterni non ne avevano più. Gli ultimi 25 minuti di partita abbiamo sofferto molto. Ho detto ai giocatori di non mollare e di non buttarsi giù. Sanno cosa fare e come farlo, abbiamo già fatto un grosso lavoro e sappiamo dove migliorare. Non ci resta che farlo. Nei momenti di sofferenza bisogna essere più squadra, più compatti. Perché non è detto che se si soffre bisogna per forza prendere gol. Basta giocare con calma, far girare la palla e resistere insieme. Invece, quando noi andiamo in difficoltà prendiamo gol, così è successo anche contro la Roma e con la Juve, dobbiamo tirare fuori quella cattiveria agonistica che ci fa resistere fino all’ultimo secondo. La fase realizzativa va migliorata senz’altro, ma anche la mentalità nei momenti difficili va rafforzata. Sono dispiaciutissimo per le 3mila persone che ci hanno seguito fin qui e per i ragazzi, ma noi ci crediamo. Ora pensiamo a domenica prossima, poi penseremo al futuro. Adesso c’è la partita in casa con il Cagliari che dobbiamo vincere a ogni costo, giocando bene o male. Certo se perdiamo con i forti e non vinciamo con avversari del nostro livello diventa dura. Ma non dobbiamo mollare, non dobbiamo abbatterci. Sono rimaste 12 partite, ci sono 36 punti in palio, daremo il tutto per tutto. Partita dopo partita conquisteremo la salvezza. Il destino dipende solo da noi, per fortuna siamo ancora in tempo.”

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