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Bologna

Canta che ti passa: Caro Joey, ti scrivo

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Michael Mucci


Potremmo non essere alla frutta, quanto al caffè o all’ammazzacaffè. Senza giri di parole, l’altro ieri, dal Forum Rossoblù è nata l’idea di scrivere una lettera a Saputo, nella quale i tifosi rivendicano il “qualcosa cambierà” pronunciato in occasione del confronto con gli stessi supporter nel post-partita col Frosinone, invitandolo a stare più vicino alla squadra. Il proverbio scripta manent, verba volant è più sicuro dell’alba di un nuovo giorno, ma c’è stata un’idea che avrebbe potuto far pesare le parole scritte ancor di più: un biglietto aereo (?!?) da Montreal a Bologna, con scalo a Roma. Azione, reazione: altra legge non scritta della vita.

Questo gesto ha una doppia lettura, positiva e negativa.
La prima perché i tifosi si sono sentiti presi in giro dalla società sia per il lavoro svolto che per la sfiducia, come hanno scritto i Forever Ultras Bologna 1974 nella loro pagina Facebook, a proposito del mancato incontro con Saputo datato 21 febbraio, il cui posto è stato preso da Fenucci, per parlare dell’inadempienza di alcuni dirigenti e di argomenti concernenti lo stadio che verrà. Insomma, è sicuramente un attestato di affetto. In pochi avrebbero messo spalle al muro il presidente in questo modo e, a costo di spendere “inutilmente” (visto che, come dichiarato dagli stessi supporter, ora i soldi andranno in beneficenza), hanno voluto dimostrare ancora una volta quanto tengano alla squadra.
Manuel Gulmanelli (uno dei promotori dell’iniziativa) ai microfoni di Radio Nettuno, ha affermato “Noi vogliamo trasmettere l’idea che il presidente dovrebbe stare vicino alla squadra. Io posso capire che qualcuno non sia d’accordo, non obblighiamo nessuno, ma chi ci sta metterà il proprio nome e ci sarà massima trasparenza. La nostra comunità è molto critica sugli ultimi tre anni di gestione, l’iniziativa è goliardica e non ci aspettiamo che Saputo aderisca”.

La seconda, infatti, è la lettura che ti fa pensare “Ma cosa stanno facendo?”, che alla fine è quella a cui si sono accostati sempre più sostenitori rossoblù. A parte il biglietto in economy, che potrebbe non aver rispecchiato le preferenze del Presidentissimo, che cosa cambierebbe se lui fosse qui? Nell’incontro con la stampa in cui è stato ricordato Arpad Weisz, Saputo ha detto che i grandi cambiamenti avverranno, casomai, a giugno: effettivamente, a quattro mesi dalla fine del campionato perché cambiare le carte, quando in campo ci vanno dei giocatori e un allenatore?
Prendendo a confronto un gigante del calcio mondiale, il Real Madrid, che nemmeno per l’anticamera del cervello a qualcuno verrebbe in mente di accostare al Bologna, un punto d’incontro – dall’altra sera – si può trovare: dopo la sonora sconfitta con l’Ajax, i tifosi imbufaliti, umiliati, incazzati e tutto ciò che ne segue, se la prendono con Florentino Perez, mettendo in dubbio il suo ciclo blanco da giugno in poi. Il Presidentissimo spagnolo, magari sotto i baffi per evitare altri insulti, avrà sorriso e pensato: “Ma voi, che siete nullatenenti in confronto a me, pensate davvero di chiedere la mia testa?”. Altra legge, questa volta scritta da Darwin: sopravvive il più forte. E Florentino, così come Saputo, sono dei leoni, mentre coloro che protestano si metaforizzano in agnellini.
È indubbio che le azioni di chi ha a cuore una squadra, ripetiamolo, siano romantiche, ma è altrettanto chiaro che il calcio si rispecchi come “la cosa più importante delle cose meno importanti”. Questa legge non scritta, a differenza delle altre, dovrebbe essere scolpita sul marmo, perché qualcuno tende a dimenticarlo. Chi ha comprato il biglietto, addirittura nel giro di due giorni, non ha pensato che Saputo avesse cose più importanti (quelle vere) da fare?
Infatti, per la cronaca, i più di €1000 raccolti (con “soli” €587 destinati al biglietto aereo) sono stati ufficializzati – secondo quanto riporta il “Corriere di Bologna” – in beneficenza. Per la felicità della Onlus “Bimbo tu” e nostra…

Non sembra carino, ancor di più se è a tre giorni dal suo anniversario di nascita, ma non si può non ironizzare con il caro Lucio:

Caro Joey, ti scrivo.
E siccome sei molto lontano,
ti mando un biglietto dell’aereo.

 

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