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Bologna

Canta che ti passa: Un giorno così

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Attenzione: Destro è tornato! #DestroComeBack.
No, in realtà: con Inzaghi non ha vita più facile, il campo lo vede col binocolo.
#DestroComeBack veramente! Grande Mattia che segna col Genoa.
Eh, ma come si fa a togliere Palacio là davanti…
Destro entra, segna e manda “segnali di poco affetto” a chi di dovere, ma poco importa.
Tragicomica notizia: l’infortunio lo terrà fuori all’incirca 2-3 settimane.

Questo è un po’ il riepilogo della stagione dell’attaccante ascolano, che – si può dire – quando è chiamato in causa non ha voluto proprio annoiarsi (e noi con lui). Ne hanno scritto tante sul numero 22, tante ne stanno scrivendo e altrettante ne scriveranno: questo è quello che succede se esci fuori dal guscio ogni morte di Papa.
Qui, allora, non stiamo a discutere se “Mattia guadagna troppo ed è un peso “ o “Mattia, rimani che ti rifai”: parliamo di un giocatore che a Bologna sta vivendo un’avventura incredibilmente incostante, dato che non ha mai praticamente trovato un buon compromesso nel binomio gol-presenze, ma, allo stesso tempo, è sempre riuscito a far parlare di sé, pur senza mai…parlare. Marco Conterio, di tuttomercatoweb.com, nell’articolo postato immediatamente dopo la vittoria col Sassuolo, ha concluso così il suo scritto: “Oggi Destro ha corso, abbracciando la felicità. Quella perduta, mancata, da tanto, troppo tempo. È una storia di ripartenza, la sua, di rivincita. […]Mattia Destro da Ascoli Piceno rinasce oggi, 31 marzo 2019. Quello nuovo, quello di un nuovo capitolo della carriera”.
Mi permetto di dissentire, non tanto perché l’attaccante dovrà affrontare uno stop dai campi di gioco, più che altro perché queste frasi sono riprese da tre anni a questa parte, e basterebbe sostituire la data del 31 marzo 2019 con una a nostro piacimento per avere un flashback. Destro, insomma, è uno che esce dalla tana del letargo, fa il pieno e rientra.

Basta un giorno così
a cancellare centoventi giorni stronzi.
E basta un giorno così
a cacciare via tutti gli sbattimenti

Giochiamo sul fatto di ciò che è stato Mattia finora, siccome – purtroppo – non abbiamo la palla magica come molti tifosotti da tastiera, concentrandoci sul ritornello della canzone degli 883 che esprime perfettamente gli highlights del tempo passato sotto le Due Torri. Insomma, a Destro – come ha dimostrato il buon Conterio – basta un gol per far sperare nella bis-bis-bis-bis-rinascita; a Destro basta una prestazione da titolare per risvegliare coloro che fremono di scrivere di un suo ritorno; a Destro basta un giorno così a cancellare centoventi giorni stronzi, quelli che ha passato in panchina, da subentrato (senza segnare…) o in tribuna da infortunato; a Destro basta un giorno così a cacciare via tutti gli sbattimenti che – aggiungiamo – ogni giorno sono sempre di più. Quelli, cioè, che lo vogliono lontano da Bologna ma esultano al 96’: non c’è nulla di male, per carità, qui parliamo solo del fatto che segnare cuce tutte le ferite. Guardate, ad esempio, cos’è riuscito a fare Icardi dopo gli avvenimenti della sua autobiografia, della maglia rifiutata a Sassuolo dai tifosi… Ora la c’è la curiosità se riuscirà a ripetersi dopo il gol al Genoa.

Max Pezzali, nella canzone, canta delle piccole cose che possono cambiarti l’umore in meglio mentre sei al volante di una moto, prima di parcheggiarla in garage, per tornare nel mondo reale, quello degli “sbattimenti”. Destro e i gol hanno una storia simile: esci, segni, ti diverti e rientri, con un’incostanza assoluta. Non si vuole assolutamente denigrare Mattia, soltanto specificare ciò che ha vissuto finora, sperando – per il meglio del Bologna – che la moto non si limiti più alle piccole corse, ma che si goda strade infinite. Ancora una volta.

Un giorno così – 883

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