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Bologna

Una brutta notizia

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È uno sporco lavoro, lo faccio io. Già, ragazzi, devo darvi una brutta notizia: il campionato sta per finire. Ricordate? Era l’inizio di agosto e tutti bruciavate di passione per Pippo Inzaghi. Poi era la fine di agosto e già avevate capito che il Bologna sarebbe tornato in B. Era dicembre quando avete piantato le croci a Casteldebole ed esposto, voi novelli “barbari di Via Andrea Costa”, gli striscioni contro l’Impero Romano. Era fine gennaio quando invece di bruciare voi di passione avete bruciato Pippo in Via dello Sport, era febbraio quando la giuria popolare decretava “impossibile” la missione affidata a Mihajlovic, ma poi nel corso dello stesso mese avete idolatrato Sinisa, salvo poi guardarlo di sguincio all’inizio di aprile quando lasciò che l’Atalanta facesse il suo gioco, risparmiando la propria squadra da brutte sorprese in vista del rush finale. Quel giorno, il 4 aprile, saltarono fuori dai nascondigli i tupamaros del malcontento militante: «Perché Mihajlovic ha fatto un ottimo lavoro, ma stavolta non l’ho capito», come se Sinisa avesse bisogno del vostro beneplacito per decidere chi mandare in campo; «Perché le partite le puoi anche perdere, ma questo significa arrendersi», come se Sinisa fosse un tipo arrendevole. Mihajlovic, che purtroppo ha conosciuto il vero significato della parola “guerra”, non si curò di quel fuoco amico che tanto amico non era perché sottindeva il solito, strisciante, supponente e insopportabile malcontento. Era ancora aprile, peraltro, quando lo stesso Mihajlovic, i suoi ragazzi e quel plumone del presidente Saputo (che con Zanetti, diciamolo finalmente, sarebbe stata tutta un’altra cosa!) sono usciti fradici da quel bagno di folla di sabato scorso al Dall’Ara. E adesso, adesso che maggio è alle porte, ecco la tegola che cade sulle vostre teste: il campionato sta per finire. Saranno contenti i vostri analisti, che vedranno tornare a riempirsi i loro ambulatori, ma voi? Voi adesso sarete costretti a prendere atto della realtà: adesso – in maggio – il Bologna resta in Serie A. Adesso – in maggio – le pippe ingaggiate da Bigon faranno il giro d’onore a raccogliere il meritato applauso. Adesso – in maggio – tornerete a frequentare le spiagge, quelle vere, non le ultime che – vado a memoria, sperando di non dimenticarne troppe – per voi si chiamavano Spal, Frosinone e Udinese. Sic transit gloria tastierae opinionisti (in latino era una schiappa, perdonatemi). Quel che resta dell’incubo è una società sana, dirigenti seri e preparati, una squadra che va rinforzata, non stravolta. E poi verranno un’altra estate, un altro autunno, un altro inverno, un’altra primavera…

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