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Bologna

IL GRILLO PENSANTE – Dare lustro al lustro

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Foto ANSA

Gli esultanti pugni stretti dell’intera truppa rossoblu rivolti agli oltre 25.000 del Dall’Ara al triplice fischio del trionfo sull’Empoli rappresenta la faccia vera e più schietta della piazza bolognese. E’ l’iconografia di una “semplice” salvezza, peraltro virtuale e al cospetto di una squadra e di una piazza con la quale il Bologna non dovrebbe mai sbattagliare per un obiettivo comune. E’ quasi irriverente.

Tanti (troppi) anni di aspettative frustrate e ambizioni disattese avevano intorpidito nell’animo i tifosi, abbagliati nel 2014 dallo sbarco del cocchio dorato di Saputo che sarà ringraziato in eterno per quanto fatto ma che sul lato tecnico-sportivo appare come la classica montagna che ha partorito un topolino. Il progetto di crescita graduale tanto sbandierato dallo stato maggiore felsineo si è rivelato sbiadito, mai veramente convincente, tanto da ritrovarsi al quarto anno di serie A a sudarsi faticosamente una salvezza che sarà conquistata grazie alle costose pezze invernali della nuova guida tecnica e di 3 provvidenziali titolarissimi. Il lavoro di Sinisa è una manna dal cielo ma senza il mercato di riparazione anche Guardiola avrebbe dovuto alzare le braccia; il Sergente di Ferro ha plasmato il SUO Bologna come una creatura votata a darle e non ad evitare di prenderle…e così è stato. Nelle ultime 8 giornate i rossoblu sono da scudetto, guardano tutti dall’alto in basso. E bisogna ripartire proprio da qui. Dall’entusiasmo di una tifoseria che si affligge nel mordere rabbiosamente il freno ma che nonostante tutto conta oltre 21.000 spettatori di media casalinga, da un allenatore che sembra anatomicamente perfetto nel combaciare con questa squadra, dalla conferma di Soriano e Sansone oltre a raccogliere tutti i buoni propositi nel sedersi ad un tavolo per strappare (con le buone o con le cattive) Orsolini e Lyanco destinati sulla carta ad un rientro alla base. E non farsi tentare da facili guadagni scalzando da Casteldebole i giocatori più attrattivi sul mercato come Pulgar e Dijks.

Le recenti parole di Fenucci hanno annunciato in pompa magna i nuovi e più imminenti obiettivi: per convincere un allenatore come Sinisa Mihajlovic a sposare il “nuovo” progetto sarà necessario puntare con fermezza all’abbonamento ad una poltrona nel salotto della parte sinistra della classifica, con nuovi investimenti da parte della proprietà ed adottando una nuova mentalità votata ad ambizioni più gratificanti di quelle attuali. A partire da subito. Dichiarazioni mirate a cavalcare l’attuale pathos e che la tifoseria ha accolto con un misto di gioia e scetticismo…sarà vero? Troppe volte lo stesso Fenucci è stato il pompiere della passione bolognese, quest’annata avrà insegnato che a scherzare col fuoco si rischia veramente di bruciarsi? Verrà allestita realmente una rosa che possa tornare a far sognare in rossoblu? La piazza ha dimostrato che risponderà con potenza, in un campionato di lotta europea il Dall’Ara traboccherà di frequente.

Il prossimo anno sarà il quinto in serie A. Non pochi. Intanto speriamo di vedere ancora un bel Bologna nel Monday Night col Milan, ma soprattutto confidiamo che venga dato lustro al lustro di Saputo.

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