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Mihajlovic e la sua Lazio, nel ricordo di quella tripletta

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Gazzetta.it

Un amore iniziato nel 1998 e concluso sul campo nel 2004. 126 presenze in maglia biancoceleste per lui, condite da ben 20 gol, la maggior parte su calcio di punizione, la sua specialità da sempre.

Sinisa Mihajlovic è laziale, non l’ha mai nascosto e non lo farà neanche questa volta, con la franchezza che lo contraddistingue. Lunedì sera – come ovvio che sia – sarà il primo tifoso del Bologna, ma il suo cuore è biancoceleste, e nonostante quel bruttissimo episodio fuori dallo stadio, con le offese ricevute da un soggetto non ben identificato, ma sicuramente non un tifoso laziale, Mihajlovic avrà esultato per la vittoria dei ragazzi di Simone Inzaghi, che proprio mercoledì hanno conquistato la settima Coppa Italia della loro storia.

Con il Club ora di Lotito, Mihajlovic ne vinse due di Coppa Italia, nel 2000 e nel 2004, vincendo anche un campionato (2000), due Supercoppe (1998 e 2000), una Supercoppa Europea (1999) e una Coppa delle Coppe (1999). Uno score impressionante per il serbo, che ha tracciato la storia del Club segnando il primo gol della Lazio in Champions League, ovviamente su punizione.

Le punizioni, appunto, la sua specialità assoluta, che gli hanno consentito di segnare tantissimo (8 gol nella prima stagione), ma soprattutto di rendersi protagonista, rendendo il portiere avversario quasi inerme contro le parabole fatte partire dal suo sinistro.
Se si pensa alle punizioni di Mihajlovic il ricordo va subito alla tripletta che realizzò contro la Sampdoria in quel 13 dicembre del 1998. All’Olimpico si gioca LazioSampdoria, e Sinisa non sta neanche troppo bene fisicamente, tanto è vero che la prima punizione di quella partita la va a calciare Stankovic. Quella stessa punizione però si infrange sulla barriera e finisce in angolo. Dalla bandierina allora va Mihajlovic, la batte e capisce di non sentire dolore. La fine per il portiere ed ex compagno Ferron.
Al 29’ Mihajlovic la sblocca con una punizione dal limite che si insacca alla sinistra del portiere blucerchiato; 15 minuti più tardi Sinisa raddoppia segnando nello stesso angolo, ma da una distanza maggiore. Dopo l’intervallo il piede del serbo non si è raffreddato, ed ecco che da ancora più lontano il suo sinistro non perdona Ferron per la terza volta, che può solo osservare il pallone depositarsi sulla sua destra. Quella gara finirà 5 a 2, ma di quella sfida ci si ricorda solamente il fantastico record di Sinisa che quel giorno segnò la storia. Un record a dir la verità eguagliato da Mihajlovic, perché sempre con quella maglia, 4 anni prima, un certo Beppe Signori segnò una tripletta contro l’Atalanta. A questo proposito però c’è da sottolineare un particolare neanche così piccolo: Signori segnò sì una tripletta su punizione, ma le prime due erano di seconda; Mihajlovic ha realizzato tutte le sue reti di prima, mica male per chi non era al 100% quel giorno.

Lunedì alle 20 e 30 il fischio d’inizio di LazioBologna, una sfida che potrebbe già essere inutile ai fini della salvezza, ma per Mihajlovic tutte le partite sono da vincere, per alzare ancora di più l’asticella.
Mercoledì Sinisa è tornato a Roma e non è ripartito sereno dopo l’episodio nel pre-partita, speriamo che questa volta il serbo lasci la capitale con il sorriso e magari con 3 punti in più.

 

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