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Canta che ti passa: Fotoricordo

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Sabrina Lelli

Il Bologna, per ufficializzare i nuovi arrivi/le conferme dell’anno scorso, ha deciso di utilizzare lo slogan “NomeCognome c’è”. Semplice, diretto, forse anche fin troppo banale.
In secondo luogo, nella presentazione della campagna abbonamenti, ha iniziato a utilizzare l’hashtag #NoiCiSiamo. Insomma, due usi del verbo essere che, metaforizzati in campo e non, portano i rossoblù al centro dell’attenzione. Un po’ come è successo mercoledì scorso, quando LA Bologna (femminile, non maschile) si è radunata sotto il Nettuno per metterci la faccia, per esserci.

Tre giorni fa, allo scoccare del primo tassello della nuova stagione, esce la tanto attesa foto: non si vede uno sfondo, oscurato dall’immancabile “Bologna c’è”, perché quel che conta è la presenza di tutti i tifosi che hanno trovato il tempo di farsi riconoscere davanti all’obbiettivo, con l’obiettivo – seguente – di fare la fila per accaparrarsi un seggiolino al Dall’Ara.
Martedì, invece, è stato il giorno prestabilito per mostrare alle Due Torri le maglie (tra le quali non figurava quella da portiere…), caratterizzate da un sapore di passato grazie alla descrizione “Lo squadrone che tremare il mondo fa” sul colletto interno o alla banda obliqua nella divisa da trasferta. Allo stesso tempo, però, è evidente che la Macron abbia voluto riprendere il passato per proiettarsi verso il futuro: sappiamo benissimo che i felsinei non abbiano avuto grandi successi ultimamente – diciamo così – ma la storia, seppur lontana, non si cancella. Non per niente, lo slogan utilizzato in quest’occasione è stato “We Are Pastfuture”.

Queste sono le prime due fotografie della stagione, ben lontane da quel Fire&Desire accompagnato dal faccione di Pippo per la campagna abbonamenti. Il Bologna ha dimostrato di esserci in tutto e per tutto, con l’aiuto delLA Bologna, entusiasta quando vengono accostati alla squadra nomi giovani e sconosciuti – probabilmente mai visti sinora – come Denswil, Shouten e Tomiyasu, oppure scoperti grazie al mini torneo giocato in terra emilio-friulana (Skov Olsen). Perché, allora, un anno fa ci saremmo armati di forconi e saremmo andati alla ricerca della testa della dirigenza? Perché è arrivato Sabatini, quello che “così Bigon non fa danni”, quello che “ha fatto una conferenza stampa da intrattenitore” e quello che “è venuto a Bologna per fare calcio”.
Altra fotografia: il tifoso medio mette il cuore in mano del coordinatore tecnico e gli dice “Fai quello che vuoi”, come se fossero vecchi amici con un rapporto di sincerità e fiducia mai messo in discussione.

E in sottofondo mettere buona musica,
questa la voglio, me la stacco dalla pagina:
è la più vecchia, c’è tutta la comitiva,
sembra persino che anche il sole sorrida.

L’inizio di stagione (guarda caso, possiamo collegarci a questa estiva, quando il sole sorride) è rappresentato da questi tre scatti importanti, sui cui c’è un pensiero serio riguardo a un campionato col vento in poppa.
Il sole sorride, sotto il Nettuno c’erano tutti e – man mano – in squadra faranno altrettanto. La speranza di riprendere in mano quest’album dall’inizio, a maggio 2020, è già tanta.

 

(Fotoricordo – Gemelli Diversi)

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