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Il Punto sul Bologna – Quando il frutto è maturo

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Forse, le prime tre partite di campionato ci avevano confuso. O forse, sono state le tre successive a ingannarci. Perché a guardare i punti conquistati, si evidenziano due realtà apparentemente differenti. Nel primo trittico, la squadra di Mihajlovic ha conquistato 7 punti (un pareggio e due vittorie), mentre nel secondo solo un punto a referto.

Per capire però meglio di che Bologna stiamo sin qui parlando, è bene comprendere quali siano i fattori che hanno determinato queste due situazioni solo apparentemente differenti: il fuoco emozionale e la scarsa incisività offensiva rispetto a quanto prodotto durante la partita.

Per quanto possa essere borderline tra paradosso e provocazione, non sarebbe del tutto errato sostenere che le due situazioni siano anelli della stessa catena. Perché i punti conquistati nelle prime tre gare di campionato sono figlie di quel fuoco emotivo e degli urlacci del mister, ma anche la scarsa incisività in attacco rischia di essere figlia della stessa madre. Perché l’ostinazione con cui, ad esempio, Orsolini cerca la porta spessissimo ma non sempre con efficacia (per ciò che si è visto nelle ultime giornate), scaturisce dalla carica emotiva e la grande voglia di fare bene susseguente. Ma, a volte, un pizzico di freddezza in più gioverebbe.

Perché questo è un gruppo che farebbe di tutto per il proprio allenatore; molto di più di quanto si veda in altre squadre. Ma il “sentimento” deve essere la benzina che alimenta il motore del gioco. Gioco che ha meccanismi più complessi e che non possono essere sostenuti unicamente dalla passione con cui si fanno le cose.

Andando avanti di trittico in trittico, le prossime gare sembrano davvero difficili. Quanto meno le prima due: in casa con la Lazio e in trasferta con la Juventus (inframmezzate dalla sosta e precedenti alla gara casalinga con la Sampdoria). Ecco: la parte di passione sarà un fattore determinante per provare a strappare qualche punto, ma lo saranno altrettanto la concentrazione, la scaltrezza e l’organizzazione. Solo con questa chimica di più elementi, si possono ottenere i risultati che, dalla squadra alla società, dal mondo dei tifosi a quello della Comunicazione, tutti vogliono.

 

Mihajlovic lo sa. E sa che questa consapevolezza farà parte del kit per fare una stagione che si ricordi. E farla diventare quel frutto buono e maturo che l’ambizione prevede.

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