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Bologna

Alé Bulåggna – Chi dôrum ed mâz, dzónna in setàmber

La rubrica “Alé Bulåggna” esplora il dialetto bolognese e lo collega al calcio. La frase di oggi ricorda che le cose vanno fatte al momento opportuno

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La frase che presentiamo oggi, che si inquadra sempre nell’ambito del nostro tentativo di mantenere vivo il dialetto bolognese, suggerendo ai tifosi rossoblù alcune frasi da usare in ambito calcistico e magari proprio all’interno del Dall’Ara, attualmente non è esattamente corretta per la situazione che sta vivendo il Bologna, visto che parla di errori fatti in primavera che poi si pagano in autunno. E’ però un detto che (purtroppo) però può tornare utile da un momento all’altro.

Chi dôrum ed mâz, dzónna in setàmber

Ed in effetti questa è una frase che si adatta a pennello al mondo del calcio, sebbene i mesi non siano ovviamente quelli giusti. La frase letteralmente vuol dire che “chi dorme a maggio, digiuna a settembre” e questo perchè se non si lavorano i campi a maggio, non vi sarà nulla da raccogliere a settembre e quindi si dovrà digiunare.

Il passato della nostra città è palesemente legato alla terra ed ai suoi frutti, e questo è l’ennesimo caso di detto contadino che il nostro dialetto ha conservato fino ai nostri giorni e che sarebbe un peccato dimenticare.

Ma torniamo al calcio. In campo calcistico, “chi dôrum ed mâz, dzónna in setàmber” è chiaramente riconducibile al calciomercato ed alla creazione della rosa per il campionato. Quest’anno il Bologna ha lavorato per tempo per puntellare una squiadra che aveva finito in modo positivo il torneo precedente, ma la nostra recente storia (e non solo) sottolinea come se si “dorme” in fase di mercato, poi non si raccolgano punti nei mesi di successivi, rendendo quindi grama e difficile la stagione.

Ma ancora, “chi dôrum ed mâz, dzónna in setàmber” non solo perchè non raccoglierà frutti per la campagna acquisti, ma dovrà anche spendere cifre molto più elevate nel momento mercato di “riparazione”, costringendosi ad un esborso tanto ingente quanto è stata grande la “dormita” precedente.

Saputo e la dirigenza rossoblù sembrano aver imparato dalla paura della passata stagione, che non solo aveva iniziato a far sentire aria di Serie B, ma ha anche portato il club a dover spendere più del previsto nei mesi successivi. Ed allora ricordiamoci sempre che “chi dôrum ed mâz, dzónna in setàmber”, e cerchiamo di fare quando è necessario, nel momento opportuno.

Se volete riscoprire le altre frasi che abbiamo già pubblicato, le trovare a questo link.

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